domenica 16 marzo 2014

Snowden: l’Nsa ha infettato migliaia di Pc per rubare informazioni

Già un paio di mesi fa era filtrata la notizia secondo cui l’Nsa avrebbe
infettato più di 50 mila terminali, formando quello che nel gergo della
sicurezza informatica si chiama botnet. Secondo una serie di file emersi dal
grande dossier che Edward Snowden ha trafugato al controspionaggio americano,
si tratta di un’operazione gigantesca in cui l’Nsa risulta capace di infiltrare
milioni di computer attraverso sistemi automatizzati, in cui gli esseri umani
fanno solo da supervisori, ma non mettono mano al processo.

I due giornalisti
hanno aggiunto che “l’Nsa ha iniziato questa operazione di hacking massiva
già un decennio fa. Nel 2004, secondo i documenti interni segreti, l’agenzia
gestiva una piccola rete di soli 100-150 impianti”.
Questa iniziativa
clandestina si basa anche su un sistema chiamato “Turbine”, che è
presente nell’arsenale dell’agenzia dal 2010 assieme ad altri elementi dal nome
altisonante come Turbulence e Turmoil. Sono stati creati con parte dei 67,6
milioni di dollari raccolti con i soldi dei contribuenti americani. Questa arma
informatica si basa sulla capacità che ha lo stato americano di infilarsi come
“man in the middle” grazie agli accordi con le telecom.
I malware di questo tipo vengono definiti “Impianti”. Gli
ingegneri software dell’agenzia, dicono i documenti, hanno studiato una maniera
per fare in modo che gli analisti debbano semplicemente richiedere un dato, e
la sua collezione di sistemi di guerra informatica glieli procura in
automatico. Turbine è così avanzato che è sufficiente inserire dei
“selector”, vale a dire dei filtri, per selezionare letteralmente le
informazioni con il suo network di sorveglianza “Turmoil”. 

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