giovedì 6 marzo 2014

Nuovo attacco di Israele contro la Siria














Almeno 11 persone sono rimaste ferite questo Mercoledì in una serie di attacchi effettuati dal regime israeliano in territorio siriano.

Secondo le fonti siriane e libanesi, gli attacchi sono stati effettuati dalle alture del Golan, occupate dal 1967 dalle forze israeliane ed hanno avuto come obiettivo una scuola ed una moschea localizzate nei paesi siriani di Al-Hamidiyah e di Al-Hurriyah; nelle offensive sette elementi delle forze di sicurezza e quattro civili siriano sono rimasti feriti.


Da parte sua il regime di Tel Aviv ha confermato gli attacchi, aggiungendo che gli stessi avevano per obiettivo annientare i miliziani che stavano cercando di installare apparati esplosivi nelle vicinanze della frontiera siriana.

Questa nuova ondata di violenza in Siria è avvenuta un giorno dopo che Buzaina Shaaban, consigliere politico del presidente siriano, Bashar  al-Assad, dichiarava che il regime di Israele è il principale beneficiario di tutto quello che sta avvenendo in Siria.

Inoltre la Shaaban ha rivelato che questo regime di Tel Aviv ha dichiarato in varie occasioni che sta inviando propri ufficiali ed agenti sotto copertura nel paese arabo per unirsi ai ribelli appoggiati dall’estero per monitorare le loro operazioni che hanno per finalità quella di rovesciare il legittimo governo siriano.

Quello di appoggiare i gruppi armati siriani sotto l’aspetto militare è uno dei principali aiuti che il regime di Tel Aviv provvede ai terroristi ,così come viene reso manifesto il fatto che, come dichiarato nello scorso febbraio da un alto comandante israeliano in incognito, l’esercito israeliano fornisce assistenza ed aiuto sanitario ai ribelli in Siria.

Sembra che la crisi siriana, iniziata nel Marzo del 2011, sia arrivata in un tunnel senza sbocco e che, nonostante la ferrea volontà di Damasco di mettere fine al conflitto, i gruppi armati e quelli che li appoggiano pensano esclusivamente al proprio interesse nel rovesciare il regime siriano.

Frattanto il Ministero degli esteri siriano ha inoltrato un esposto al Presidente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU ed al segretario generale delle Nazioni Unite nella quale viene denunciata l’aggressione israeliana  e la violazione delle norme internazionali e degli accordi di pace esistenti dal 1974.  Nella denuncia si fa riferimento all’attacco effettuato mediante artiglieria e lancio di missili contro le postazioni siriane ed obiettivi civili.

Questo attacco dimostra una volta di più il fatto della partecipazione diretta dello stato israeliano nell’appoggio ai gruppi terroristi armati e dimostra senza alcun dubbio il grado di coordinamento tra le forze israeliane ed i gruppi dei terroristi che operano in Siria. Israele con queste azioni dimostra di essere disponibile ad un intervento diretto in Siria in appoggio ulteriore alle organizzazioni terroriste, sovvenzionate e rifornite dallo stesso regime di Tel Aviv per rimediare alle gravi sconfitte che hanno subito queste forze e dimostra una condotta aggressiva  che induce alla instabilità e alla creazione di una atmosfera di escalation della violenza e della divisione nelle vicinanze dei suoi confini.

La denuncia è stata depositata presso il Consiglio di Sicurezza ed in essa viene richiesto l’intervento dell’ONU nell’applicazione delle risoluzioni 242, 338 e 497 nelle quali veniva condannata l’occupazione da parte di Israele delle alture del Golan e si richiedeva  il ritiro di Israele da tutti i territori arabi occupati, incluso il Golan siriano, con ritorno ai confini precedenti al 4 Giugno del 1967.

Traduzione di Luciano Lago

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