L’autorità europea per la sicurezza degli alimenti a Parma ha riesaminato la sua posizione sul dolcificante artificiale aspartame.Il dolcificante artificiale venduto come Dietor e Misura e contrassegnato in etichetta con la sigla E-95, composto di due aminoacidi e metanolo è stato accusato di causare vari effetti collaterali e perfino di causare cancro negli animali di laboratorio. (La Fondazione Ramazzini conferma: “l’aspartame è cancerogeno”.)
Secondo l’EFSA però, “L’aspartame e i suoi prodotti di degradazione sono sicuri per il consumo umano ai livelli di esposizione attuali: queste le conclusioni dell’EFSA nella sua prima valutazione completa del rischio dal dolcificante. “Per eseguire la valutazione l’EFSA ha condotto un rigoroso esame di tutte le ricerche scientifiche disponibili sull’aspartame e sui suoi prodotti di degradazione, compresi studi sugli animali e sull’uomo.”
Quindi il “caso aspartame” è chiuso – non abbiamo trovato niente.
Ma come ha potuto non trovare niente a carico del dolcificante l’EFSA? Ce lo spiega Erik Millstone, professore di politica della scienza all’università del Sussex…
In un documento titolato “EFSA on Aspartame, January and December 2013″ Millstone spiega come l’EFSA ha usato due pesi e due misure nella sua analisi degli studi scientifici, per giustificare la sua decisione di appoggiare l’industria invece dei consumatori del dolcificante.
Gli studi che non hanno trovato effetti avversi, per lo più commissionati dall’industria, sono stati considerati “molto attendibili”, mentre gli studi che hanno trovato problemi con la sostanza, tutti fatti senza ricorso a finanziamenti industriali, sono stati classificati senza eccezione come “studi spazzatura”.
Millstone riassume i differenti modi di valutare gli studi in due tabelle dalle quali è ovvio in questo processo di valutazione non era la qualità degli studi a determinare la loro accettazione bensì il risultato – favorevole all’aspartame o no.
A quanto pare, i “fondamenti scientifici del sistema di sicurezza alimentare” richiamati dalla dott.ssa Mortensen nella comunicazione stampa dell’EFSA sembrano fatalmente distorti se non del tutto mancanti.
Fonte: www.laleva.org
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