lunedì 17 marzo 2014

Ecco cosa succede alle elementari: la lettera di una mamma

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Pubblichiamo la lettera inviata alcuni giorni fa al Coordinatore delle associazioni di genitori della scuola da una #mamma di Roma preoccupata per delle lezioni di #Educazione Sessuale (e al #genere) in quinta elementare.
Gent.mo Coordinatore,
sono una mamma di un bambino di 10 anni che frequenta la quinta elementare in una scuola statale di Roma. Ho deciso di scriverle poiché vorrei comprendere cosa sta accadendo nella scuola e soprattutto capirne i motivi.

Non più di due settimane fa l’insegnante di Scienze di mio figlio, la quale ha poi precisato di aver affrontato certi temi perché obbligata dalla scuola e non per sua scelta, ha tenuto una lezione sulla riproduzione e sull’identità sessuale, affrontando temi come l’omosessualità e la transessualità. Mio figlio non appena uscito da scuola mi ha raccontato della lezione poiché quegli argomenti avevano suscitato curiosità e ilarità tra i suoi compagni per tutto il resto della giornata. Il racconto è stato seguito da numerose domande del bambino sull’argomento.
La curiosità prodotta dal tema non si è esaurita con la lezione ma ha fatto sentire i suoi effetti anche nei giorni successivi, quando uno dei suoi compagni si è vantato in classe di una bravata fatta, andando di nascosto su siti internet per adulti per vedere “come si fa  il sesso”, commentando poi che da grande avrebbe fatto anche lui le stesse cose.
Mio figlio, invece, mi ha domandato se e come gli omosessuali possono avere bambini.
Dopo aver saputo, durante la lezione, che se una persona non si sente a suo agio con il proprio corpo lo può cambiare con la chirurgia e gli ormoni e quindi può diventare maschio o femmina a suo piacimento, ha voluto sapere se tali trattamenti potevano cambiare… magari con un lavaggio del sangue… anche i geni xx e xy che posseggono le femmine e i maschi alla nascita e farli diventare l’opposto di quello che sono.
Ammetto che quanto accaduto e le incalzanti domande di mio figlio mi hanno creato non poco disagio. In passato ho affrontato tali argomenti con l’altra mia figlia di 16 anni ma l’ho fatto gradualmente nel tempo e in relazione alla sua capacità di comprendere l’argomento alfine di non turbarla. Ora invece mi ritrovo, a mio parere troppo prematuramente, a dover scendere in dettagli che ritengo inutili per un bimbo di 10 anni. Sia io che mio marito siamo dell’idea che non sia necessario affrontare tali temi con bambini di quinta elementare. E soprattutto siamo indignati perché non ci è stata richiesta alcuna autorizzazione! Fino a prova contraria, siamo noi genitori i primi e principali titolari del diritto-dovere di educare i nostri figli, anche in uno Stato come il nostro che nega alla radice la libertà di scelta scolastica delle famiglie.
Siamo convinti che non sia affatto necessario anticipare o meglio bruciare le tappe dello sviluppo di un bambino, quindi ci chiediamo se può la scuola unilateralmente decidere ciò che è bene e ciò che è male per nostro figlio.
Nella speranza che lei possa aiutarmi a capire quali cambiamenti stanno avvenendo nella scuola all’insaputa delle famiglie, la saluto molto cordialmente.
Una mamma preoccupata
Tratto da: Fonte

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