sabato 8 febbraio 2014

Crisi, gli industriali all’attacco di Letta

E’ ormai scontro aperto fra Confindustria ed il governo dei massoni. Alle prese con una crisi che morde sempre più forte sopratutto le piccole e le medie imprese, ovvero quello che da sempre e’ stato il cuore pulsante della produzione di questo paese, il presidente degli industriali Giorgio Squinzi non ha utilizzato mezze misure, ponendo di fatto un vero e proprio aut aut a Letta.

Intervistato dall’emittente radiofonica “Radio 24″, Squinzi ha infatti chiesto al premier massone e bilderberghino di “non presentarsi a mani vuote il prossimo 19 febbraio quando ci incontreremo. In caso contrario – ha poi annunciato – ci rivolgeremo al Presidente Napolitano”. Tradotto in soldoni, caro Squinzi, in pratica si tratta di passare dalla padella alla brace, visto che l’attuale capo dello Stato come ben sappiamo e’ più preoccupato di azzerare la nostra sovranità politica ed azzerare i nostri diritti, che non di trovare concretamente e fattivamente il modo per farci uscire dall’austherity cui siamo stati ridotti da un manipolo di criminali senza scrupoli!
Che i rapporti fra Viale dell’Astronomia e Palazzo Chigi non fossero proprio idilliaci del resto non era affatto un mistero. Ma un attacco così esplicito all’esecutivo espressione dei poteri forti, era da tempo che non si evidenziava in maniera così fragorosa.
Infatti, Confindustria chiede l’approvazione di quelle misure che possano dare fiato alle imprese e rilanciare così l’economia, come ad esempio il calo della pressione fiscale e la sburocratizzazione che deprimono gli investimenti e contribuiscono a non far crescere neppure minimamente il PIL. Ad infastidire il numero uno degli industriali poi e’ anche e sopratutto l’attuale empasse politica, in cui il rischio di elezioni anticipate si sta facendo sempre più concreto, considerando le fibrillazioni cui questo pessimo e disgustoso esecutivo e’ ormai sottoposto a ritmo quasi quotidiano!
 
Franco Svevo

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