venerdì 21 febbraio 2014

Che cosa sta accadendo in Venezuela

Dopo aver fomentato una ribellione politica in Ucraina contro il governo Janukovich, l’apparato della propaganda di Washington, incentrato su National Endowment for Democracy (Ned), Agenzia statunitense per lo Sviluppo Internazionale (Usaid) e Open Society Institute (Osi) di George Soros, punta sul Venezuela. Sono stati scoperti, infatti, i ripetuti incontri di tre funzionari dell’ambasciata statunitense a Caracas con i manifestanti dell’opposizione per pianificare rivolte antigovernative nel Paese.

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha indetto un raduno di massa per respingere le violente proteste dell’opposizione delle ultime settimane. Il culmine delle violenze s’è avuto a Caracas, quando gli scontri hanno lasciato tre morti e decine di feriti. Vi sono resoconti contrastanti su ciò che è esattamente successo. Maduro nel raduno di ieri ha attaccato ciò che ha definito “complotto per un colpo di Stato” dell’opposizione di estrema destra, e promosso il “piano nazionale di pacificazione” per ridurre la criminalità e contrastare la violenza politica. Ha detto ai sostenitori che per costruire la pace in Venezuela, le divergenze politiche devono essere risolte attraverso una battaglia delle idee, e non delle armi. Chiediamo a tutti in Venezuela di combattere con idee e valori, in un dibattito serio e nel rispetto dei diritti delle persone, senza violenze“, ha dichiarato Maduro. Il presidente venezuelano ha anche avvertito i gruppi estremisti chavisti che le violenze non saranno tollerate. L’opposizione ha accusato questi gruppi di coinvolgimento negli scontri mortali. Voglio dire con chiarezza: se qualcuno mette una t-shirt rossa con la faccia di Chavez e tira fuori una pistola per aggredire, non è un chavista o un rivoluzionario. Non accetto gruppi violenti nel campo del chavismo e della rivoluzione bolivariana“, ha dichiarato Maduro. “Se volete le armi per combattere… uscite dal chavismo“, il presidente ha avvertito affermando che le forze di sicurezza sono le uniche organizzazioni che dovranno possedere armi in Venezuela. Maduro ha anche detto che i membri violenti dell’opposizione avevano perpetrato attacchi contro l’ufficio del Procuratore generale e che i responsabili delle violenze saranno assicurati alla giustizia. “La gente vuole giustizia, giustizia contro fascismo e violenza. Ci sarà giustizia… il fascismo si combatte con la legge, la giustizia e punizioni severe, ha detto. Il procuratore generale del Venezuela, Luisa Ortega Diaz, ha detto che le indagini su violenze ed omicidi sono in corso e che “nessuno può essere accusato fino ai risultati delle indagini“. Le autorità ancora ricercano il leader dell’opposizione Leopoldo Lopez, per il suo presunto coinvolgimento nelle violenze. Lopez guidava una campagna denominata “l’uscita“, per forzare le dimissioni del Presidente Maduro, e sarebbe ancora nel Paese.

Proteste dell’opposizione guidate dagli studenti continuano in Venezuela, anche se di dimensioni ed intensità ridotte. I sostenitori dell’opposizione lamentano problemi come criminalità, inflazione e carenze, e molti chiedono le dimissioni del presidente. Settori violenti dell’opposizione hanno compiuto una serie di violenze nelle manifestazioni di protesta delle ultime settimane. Nella città di Mérida, punto focale delle proteste,Venezuelanalysis.com li ha osservati incendiare barricate, lanciare pietre e minacciare i civili a mano armata. Proteste pacifiche dell’opposizione hanno avuto luogo in diverse città venezuelane, Mérida, San Cristobal, Maturin e Puerto Ordaz. Tuttavia, la protesta nella zona Chacao di Caracas, della notte precedente, è diventata violenta con circa 500 manifestanti che lanciavano pietre contro una banca statale, un autobus del governo e un ufficio della Corte Suprema. Il leader dell’opposizione del comune, Ramon Muchacho, ha condannato “violenza e vandalismo” dei presenti. Secondo la stampa locale, la Guardia Nazionale ha usato gas lacrimogeni e pallet per contenere i rivoltosi, con 17 feriti e 2 arrestati. Il ministro degli affari interni del Venezuela, Miguel Rodriguez, ha dichiarato che delle 120 persone arrestate durante le recenti proteste, solo 14 restano in custodia, accusate di specifici atti di vandalismo e violenze. Abbiamo sempre agito nel rispetto dei diritti umani… quando le proteste erano pacifiche e nel rispetto della legge, la PNB (Polizia Nazionale Bolivariana) ha protetto la sicurezza di questi ragazzi“, si legge nella dichiarazione del ministro. Rodriguez ha anche accusato Henrique Capriles, governatore dell’opposizione dello Stato di Miranda, di “scaricare il barile” e di non agire per controllare le violenze di piazza nella sua giurisdizione, lasciando tale compito al governo nazionale.
fonte: http://www.strategic-culture.org/

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