lunedì 3 febbraio 2014

Ancora sul regalo alle banche

banca-ditalia
Ci sono ottimi articoli in giro sulla “porcata” fatta da questo governo, che sembra avere un premier “di sinistra“, che si dice erede del maggior partito di sinistra del mondo occidentale, ma che di fatto sembra avere come unico scopo la spoliazione dell’autonomia italiana nei confronti di una Europa delle banche e il sostegno del sistema bancario, a tutti i costi, senza alcun ritegno (ma gli elettori del PD se ne accorgeranno mai? O sono tutti lobotomizzati?).

europa elettore pd
Mi permetto di aggiungere una piccola considerazione, anzi un paio. Primo: ammesso che l’impegno a scendere al 3% di quota massima posseduta di Bankitalia sia rispettato (non mi stupirei se, col passare degli anni, questo impegno non venisse preso: anche nel 2005 una legge diceva che Bankitalia doveva tornare pubblica, e non avvenne; anche Benetton si era impegnato, dopo aver acquisito autostrade, ad effettuare investimenti, e così non è stato, e gli esempi potrebbero continuare), ci si domanda: ma qual è quello stupido che, prima di acquistare qualcosa, ne fa aumentare fittiziamente il suo valore?
Bella la tua casa, quanto vale? Vorrei comprartela! Mah, 156.000 €uro. Ma no facciamo così: aumentiamo il suo valore a 7,5 miliardi (48.000 volte tanto!) e poi te la compro, ok?” Non c’è da stiupirsi se siamo così in crisi: se chi ci governa è un tale genio a fare affari… (io non credo alla stupidità: sanno, e sanno bene, quello che fanno!).
Ma c’è un altro aspetto che mi sembra evidente. Fino a prima della rivalutazione, un governo “illuminato“, con un colpo di mano, avrebbe sempre potuto dire: “Fuori i privati da un ente di diritto pubblico come Bankitalia!“. e di fronte alle (forse) legittime proteste, avrebbe potuto rispondere: “vi pago le vostre quote, e non lamentatevi. ecco i vostri 156.000 €.” Adesso sarà un po’ più difficile: il valore delle quote è cresciuto. Una mossa in chiave difensiva, visto che la coscienza dei danni da signoraggio e di questo sistema perverso di creazione di denaro in mano ai privati sta crescendo a ritmi sempre più spinti.
Una mossa per il mantenimento dello status quo, a fronte dell’ondata rivoluzionaria che sta montando.

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