sabato 25 gennaio 2014

ISTIGAZIONE AL SUICIDIO: 15.132 QUERELE

Lex

ISTIGAZIONE AL SUICIDIO: 15.132 querele contro il governo

MAGISTRATI, ORA AIUTATECI!

di Giuseppe Iudici
Come vi avevo scritto su precedente articolo questa storia sembra un programma che durera’ molto. Istigazione al suicidio art. 580 del codice penale “LE ACCUSE” e gli italiani rispondono con 15.132 querele depositate contro le ultime due legislature, come a dire “ORA BASTA” ma non da italiani lamentuosi su un computer ma con fatti, migliaia di cittadini hanno creato una forza e confidano ora nella giustizia.

Ls magistratura ha gia’ ricevuto in passato denunce singole come quella dell’avvocato Musu ma mai e’ stata inondata da migliaia di denunce e adesso servono “MAGISTRATI” che professionalmente e sopratutto umanamente aprino le indagini, magistrati che possano comprendere la disperazione dei cittadini, la loro voglia di reagire e vivere e magistrati che convincano il governo che gli italiani non devono suicidarsi per la loro indifferenza tenendo conto il modello “TRENTINO” che ha istituito un reddito di garanzia che se dovesse allargarsi nel territorio nazionale costerebbe circa 5 miliardi, gli stessi dati ad una banca privata, gli stessi dati ai partiti, gli stessi dati ai dirigenti, gli stessi dati alle pensioni d’oro, 5 miliardi il valore dei nostri italiani suicidati, 5 miliardi che date alle famiglie possono ritornare nell’economia reale per acquistare beni necessari ad un nucleo familiare e non farli morire di vergogna.
La rabbia e’ tanta e si rischia una rivoluzione civile [spero] se continuano a parlare di alleanze politiche, leggi elettorali e preparare un campo libero per le prossime elezioni senza pensare che chi vota e’ il popolo sovrano che li vuole tutti fuori dal palazzo e non ha intenzioni di votarli questa volta salvo chi e’ in una botte di ferro che avviso loro si sta arrugginendo e quindi attenti anche voi cari signori. 15132 fatti e questo deve far pensare che la gente e’ disposta a reagire e spero che nella immediatezza si faccia qualcosa perche’ ho il timore che se nulla verra’ fatto difronte a questa reazione di massa rischiamo reazioni che oltrepassino il limite legale ed a questo punto qualcuno dovra’ farsi un esame di coscenza.
Adesso l’invito alle istituzioni e alla megistratura arriva da una grande massa di gente e non puo’ essere non presa in considerazione , manifestazioni a roma , sciopero fiscale ed altre iniziative arrivano dalla disperazione della gente ed e’finito il tempo delle chiacchiere, LA MAGISTRATURA E LE ISTITUZIONI devono subito dare risposte e se 5 miliardi non siete disposti a toglierveli dai tanti privilegi allora non siete degni di rappresentare un paese che si chiama ITALIA che agli occhi del mondo l’avete fatta diventare un paese dove nessuno vuole piu’ entrarci e in tanti preparano le valigie.

L’intervista di Affari Italiani ad Antonio Corcione, ideatore della denuncia di massa

di Lorenzo Lamperti
Questi pensano che chi arriva a togliersi la vita sia un pazzo o un debole. Ma non è così. E’ gente abbandonata dal governo e dallo Stato. Quei morti ce li hanno tutti sulla coscienza”.Antonio Corcione, ideatore della denuncia di massa al governo per istigazione al suicidio, spiega in un’intervista ad Affaritaliani.it origine e obiettivi dell’iniziativa: “Se ci fossero politiche sociali le persone non arriverebbero a tanto. Ma ai politici interessano di più gli F35 e le auto blu che i problemi di chi resta senza lavoro”. In pochi giorni 12 mila persone hanno condiviso l’idea: “Tutti possono presentare un esposto con l’aiuto di sei studi legali tra cui quello di Carlo Taormina”. Sui Forconi: “Spaccandosi hanno tradito gli italiani. Con le buone in Italia non si ottiene niente, dobbiamo mandarli in galera”.
Antonio Corcione, com’è nata l’idea di denunciare il governo per istigazione al suicidio?
Nasce dall’esperienza di una web radio, Radio Informazione Libera, dove abbiamo spesso parlato di problemi sociali. Mi sono imbattuto in diversi casi di suicidi per la crisi. Ho pensato che così davvero non si potesse più andare avanti. Parlando con l’avvocato Antonio Grazia Romano abbiamo cercato di trovare una soluzione e abbiamo capito che si poteva denunciare il governo per istigazione al suicidio.
Quante persone sono state coinvolte in questa idea?
Fare singolarmente una denuncia, io o la famiglia dell’uomo suicidato che mi ha fatto decidere di dare il via al tutto, non sarebbe servito. Abbiamo capito che doveva essere coinvolto il maggior numero di persone possibile. Così subito dopo Natale abbiamo creato un evento su Facebook. Non credevamo ai nostri occhi: nel giro di qualche giorno hanno aderito 6-7 mila persone. A oggi sono 12 mila ma solo perché si è bloccato il contatore. Da qui tutta una serie di messaggi che ci arrivano nel privato di persone che si sentono abbandonate dallo Stato, dal governo e dalle istituzioni.
Quanti studi legali hanno deciso di aderire?
Per ora ce ne sono sei. Le richieste sono tante, ma noi prima di coinvolgere uno studio legale valutiamo la bontà delle loro intenzioni. Non vogliamo che qualcuno ci speculi. Per esempio l’avvocato Carlo Taormina si è presentato da solo e ha accettato di farlo gratuitamente. Qualsiasi cittadino può fare la denuncia senza pagare compensi.
Chiunque può fare la denuncia?
Chiunque può presentare l’esposto. Abbiamo messo online una bozza di denuncia e sono già tantissimi quelli che la stanno scaricando. Basta scaricarla, compilarla e scegliere uno degli studi legali messi a disposizione.
Qual è la base per chiedere la condanna per istigazione al suicidio del governo?
Non ci sono politiche sociali. Se una persona si reca al proprio Comune perché ha bisogno qualcosa gli viene detto che non ci sono soldi. Non esiste il reddito di cittadinanza. I cittadini si sentono abbandonati, nessuno si occupa delle persone in difficoltà economiche. Anzi, al contrario. Ci sono molti casi di genitori che perdono il lavoro e che si vedono togliere i figli dagli assistenti sociali. C’è tanta gente che ha perso tutto e che non vede altra uscita possibile se non il suicidio. Sono stati istigati. Se ci fosse stata una poltica sociale i suicidi non ci sarebbero. Altro che F35, il governo dovrebbe dare sostegno alle famiglie. E invece continuiamo a vedere tutti gli sprechi e le auto blu… Insomma, ci sono i presupposti perché venga aperta un’inchiesta, speriamo solo di trovare un magistrato che voglia farlo.
La denuncia è rivolta solo al governo Letta o anche a quelli precedenti?
La denuncia è rivolta al governo Letta e al governo Monti.
Qual è il vostro obiettivo?
Mandarli in galera e fargli restituire tutto.
Crede che con un governo diverso le cose migliorerebbero?
Non credo più nella politica italiana. Se salissero persone serie e oneste credo che l’Italia si potrebbe salvare ma non so se ce ne sono. Troppe persone vengono abbandonate. Questi pensano che la gente che si suicida sia folle o debole, ma non è così. Sono loro i veri responsabili di più di 2200 morti negli ultimi anni. Tutte queste vittime ce le hanno loro sulla coscienza.
Avete rapporti con il Movimento 9 Dicembre?
Noi ringraziamo il Movimento 9 Dicembre perché ha risvegliato la coscienza di tante persone ma purtroppo alla fine è stato una grande delusione. Le loro spaccature interne hanno portato allo sconforto tanta gente. Molti presidi hanno chiesto di collaborare con noi. Ci sono alcuni presidi, come quello di Reggio Calabria, che in queste ore stanno andando a presentare la nostra denuncia in massa.
Meglio la linea oltranzista di Donato Calìvani o quella più conciliante di Mariano Ferro?
Per cambiare il Paese non bisogna scendere a compromessi con questo governo. Personalmente appoggiavo la linea della protesta a oltranza con più cittadini possibile. Premetto che sono contro ogni forma di violenza ma purtroppo in Italia con le buone non si arriva da nessuna parte. Purtroppo il movimento si è spaccato, sono stati a discutere a lungo per stabilire chi aveva tradito chi ma la verità è che alla fine sono loro che hanno tradito gli italiani.
E se nessun magistrato aprisse un’inchiesta a partire dalla vostra denuncia?
Abbiamo creato un Comitato, che si chiama Comitato Popolare articolo 580 cp (dall’articolo che prevede l’istigazione al suicidio) e questa è solo la prima iniziativa. Ce ne saranno altre centinaia. Faremo una o due denunce di massa al mese fino a quando non gliela faremo pagare.

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