Decine di militanti di Casapound manifestano davanti al tribunale di Roma per ottenere la scarcerazione del loro vicepresidente. "Saremo qui tutti i giorni fino a quando non ci restituiranno il nostro Simone", dicono.
Casapoundnon ci sta e rivendica la scarcerazione del suo vicepresidente. Ecco perché decine di militanti del movimento stannomanifestando davanti altribunale di Roma, a piazzale Clodio.
Simone Di Stefano era stato arrestato due giorni fa per aver tentato di sostituire la bandiera europeacon il tricolore in una delle sedi dell'Ue a Roma. Dopo averla prelevata, l’aveva poi gettata “in pasto” agli altri attivisti presenti in chiaro segno di sfida alle istituzioni sotto il motto del “tutti per uno”.
L’oggetto-simbolo era poi stato recuperato dalla polizia e restituito agli uffici della Commissione europea.
Sempre uniti in onore di quello stesso motto tuttavia, oggi i manifestanti sventolano bandiere tricolore. "Saremo qui tutti i giorni fino a quando non ci restituiranno il nostro Simone", avrebbe gridato uno dei militanti al megafono, riassumendo il pensiero generale.
Intanto il movimento dei Forconi si è dato appuntamento mercoledì 18, alle 15, in piazza del Popolo per un presidio. “Non faremo nessun corteo perché la situazione è troppo incandescente e vogliamo evitare disordini nel rispetto delle forze dell’ordine e della città di Roma”, avrebbe spiegato Danilo Calvani, che ha poi concluso assicurando il proseguo dell’attività dei presidi in tutta Italia. “Mercoledì - a suo dire – sarà una festa di popolo”.
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