giovedì 3 ottobre 2013

ISON passa per Marte: ecco le prime immagini. Ma la Nasa chiude per mancanza di fondi: fioccano le ipotesi di complotto

La cometa ISON ha raggiunto il suo massimo avvicinamento a Marte ieri, 1 ottobre 2013, transitando ad una missione di 10,5 milioni di chilometri. Ironia della sorte, proprio mentre si stava consumando uno degli eventi astronomici dell'anno, al NASA spegne il proprio sito per la mancata approvazione del bilancio federale che garantisce i fondi all'ente spaziale: è solo una sfortunata coincidenza, oppure il tentativo di occultare le immagini della sonda è reale?





Mentre tutto il mondo aspettava le immagini ravvicinate riprese dalle sonde NASA in missione su Marte, il sito dell’ente spaziale americano smette di funzionare a causa della mancanza di fondi da parte del governo federale.


Il Congresso non ha trovato un’intesa sul finanziamento della macchina statale, e subito dopo la mezzanotte è scattato il cosiddetto ‘shutdown‘, che tecnicamente rappresenta la chiusura del governo federale!

Tanto è bastato ad alimentare i sospetti che gli Stati Uniti vogliano occultare la vera natura di ISON.

C’è chi ipotizza che possa trattarsi di un “veicolo alieno” diretto verso il nostro pianeta, e chi suppone che invece si tratti del famigerato pianeta Nibiru riportato nella mitologia sumera, ormai prossimo al suo passaggio nel Sistema Solare interno.

I sospetti sono cominciati a circolare all’indomani della pubblicazione di una curiosa immagine di ISON scattata dal telescopio Hubble. La foto, quando altamente contrastata, mostra una curiosa combinazione di tre oggetti, simili ad un velivolo spaziale. [Siamo proprio sicuri che ISON sia una cometa].

Le spiegazioni ufficiali hanno chiarito dicendo che si tratta della sovrapposizione di tre immagini di ISON riprese da angolazioni diverse e con tempi di esposizioni diverse. In ogni caso, il blackout del sito della NASA ha riacceso polemiche e sospetti.

In realtà, la NASA è riuscita a scattare qualcosina, ma si tratta di poca cosa. Il 29 settembre del 2013, infatti, la sonda MRO ha puntato la fotocamera High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE) verso ISON.

La sonda ha ripreso un piccolo punto relativamente luminoso alla prevista posizione della cometa. La chioma appare molto debole, ciò fornisce un chiaro limite alla dimensione del nucleo della cometa stessa, un indicatore chiave per la comprensione del suo comportamento.



Ulteriori tre osservazioni della ISON erano programmate per il 1° e il 2 di ottobre, mentre la cometa si avvicina al punto di massimo avvicinamento a Marte, ma allo stato attuale della situazione burocratica americana, nulla è possibile prevedere con certezza.

Magre consolazioni da Terra

In attesa di scoprire la vera natura della chiusura del sito della Nasa e della cometa ISON, gli astronomi terrestri continuano indefessi a monitorare l’astro, in barba alle macchinose procedure statali umane.

L’immagine migliore è stata postata dall’utente akoutso su Flickr, dove è possibile vedere la cometa ISON e Marte riprese nella stessa foto.



La squadra del Remanzacco Observatory ha ripreso alcune immagini della cometa mentre passava da Marte utilizzando il Liverpool Telescope di 2 metri. Ci sono volute circa 20 esposizioni di 11 minuti ciascuna per ottenere le immagini.

Durante le osservazioni, il team di Remanzacco si è concentrato nello scoprire eventuali emissioni aggiuntive da parte del nucleo della cometa: “C’è stato un certo dibattito circa l’esistenza di espulsioni aggiuntive si materia osservate da alcuni osservatori”, spiega uno dei componenti del team a Universe Today.

“La nostra analisi dei dati sembra indicare che alcune segnalazioni abbiano individuato un possibile piccolo jet. L’analisi scientifica di questa cometa e della sua chioma è attualmente in corso”, conclude l’astronomo. Il team continuerà a monitorare ISON mentre si avvicina al perielio, incontro previsto per il 28 novembre.

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