venerdì 15 maggio 2015

Il Vaticano ha riconosciuto ufficialmente lo Stato palestinese, "aspettiamoci un attentato in qualche luogo di culto cristiano in Italia"

Netanyahu pose un severo avvertimento a Hollande il 24 novembre 2014, sconvolto dalla possibilità che il Parlamento francese avrebbe osato seguire diverse altre nazioni europee nel riconoscere il nuovo Stato
palestinese, nel voto in programma per dicembre. Netanyahu avvertiva che sarebbe stato un “grave errore”. RT ha riferito, “Il riconoscimento dello Stato palestinese da parte della Francia sarebbe un grave errore“, ha detto Netanyahu ai giornalisti a Gerusalemme. “Non hanno niente di meglio da fare mentre vi sono decapitazioni in Medio Oriente, tra cui quella di un cittadino francese?“, riferendosi a Hervé Gourdel giustiziato dai jihadisti algerini a settembre. A dicembre, le peggiori paure di Netanyahu si avveravano con la Francia che votava il riconoscimento della Palestina.E poco tempo dopo tutti sanno cosa accadde a Parigi a charlie hebdo...


Il Vaticano ha riconosciuto ufficialmente lo Stato palestinese


In settimana il presidente palestinese Mahmoud Abbas e Papa Francesco si incontreranno in Vaticano. Il Vaticano ha riconosciuto ufficialmente lo Stato palestinese,

nominandolo per la prima volta in un trattato bilaterale. "Un passo simbolico ma significativo accolto dai palestinesi, ma sconvolgente per il governo israeliano", commenta il Nyt. Il riconoscimento formale di uno Stato palestinese da parte del Vaticano, che ha interessi religiosi profondi nei territori palestinesi occupati da Israele, che comprendono i luoghi santi cristiani, conferisce un forte segnale di legittimità agli sforzi del presidente dell'Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, di ottenere il riconoscimento della statualità nonostante il processo di pace israelo-palestinese sia da tempo paralizzato. Il Vaticano aveva già aderito alla decisione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2013 in cui si promuoveva la Palestina da “entità non statuale” a “Stato osservatore non membro”. Come ha spiegato all’Osservatore romano Monsignor Antoine Camilleri, sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati e Capo delegazione della Santa Sede che ha partecipato alla Commissione Bilaterale tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina, che sta elaborando un Accordo Globale a seguito dell’Accordo di Base, firmato il 15 febbraio 2000: Anche se in modo indiretto, sarebbe positivo che l’accordo raggiunto potesse in qualche modo aiutare i palestinesi nel vedere stabilito e riconosciuto uno Stato della Palestina indipendente, sovrano e democratico che viva in pace e sicurezza con Israele e i suoi vicini, nello stesso tempo incoraggiando in qualche modo la comunità internazionale, in particolare le parti più direttamente interessate, a intraprendere un’azione più incisiva per contribuire al raggiungimento di una pace duratura e all’auspicata soluzione dei due Stati. Questo sarebbe un bel contributo per la pace e la stabilità in una regione da tanto tempo afflitta da conflitti, e da parte loro la Santa Sede e la Chiesa locale sono desiderose di collaborare in un cammino di dialogo e di pace". Papa Francesco aveva da tempo segnalato il suo desiderio di uno Stato palestinese. Lo scorso anno, il Vaticano aveva informalmente denominato il paese come "Stato di Palestina" nel suo annuario e nel programma per la visita del Papa in Terra Santa. Durante quella visita, Papa Francesco ha dato un ulteriore impulso alla sovranità palestinese volando direttamente a Betlemme da Amman, Giordania, invece di fermarsi prima in Israele come avevano fatto i suoi predecessori. In settimana il presidente palestinese Mahmoud Abbas e Papa Francesco si incontreranno in Vaticano.

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=11626

Nessun commento:

Posta un commento