venerdì 24 aprile 2015

Lo beccano dal barbiere con 8 uomini di scorta e lo fotografano.Marino li fa sequestrare per ore i giornalisti del Tempo

(foto dal web)

Lo seguono per fargli delle domande ,scoprono che va dal barbiere con 8 uomini di scorta e lo fotografano.Marino fa sequestrare per ore 2 giornalisti del TEMPO.

Un’ altra sconcertante vicenda che vede protagonista il sindaco della Capitale Ignazio Marino.

Due giornalisti del quotidiano Il Tempo, Augusto Parboni e Pasquale Carbone,sabato pomeriggio hanno seguito il primo cittadino con l’intenzione di porgli delle domande sul nuovo piano per il traffico. Per farlo, decidono di aspettarlo fuori dal barbiere, nel quartiere Parioli, dove Marino si è recato accompagnato da diversi agenti della polizia municipale (ben 8 uomini)  nonostante, come non mancano di far notare in molti, il sindaco abbia spesso fatto vanto di rinunciare alla scorta.
I due cronisti, un giornalista e un fotografo, vengono quasi subito avvicinati da quattro agenti della scorta che, dicendo di appartenere alla segreteria particolare del sindaco, chiedono ai due i documenti. I due cronisti avevano nel frattempo scattato qualche foto al sindaco seduto sulla poltroncina di Rocco, uno dei tanti barbieri “dei vip” del quartiere. Gli agenti prima impediscono ai due di telefonare (“In questo momento non potete avere contatti con l’esterno”), poi chiamano sul posto altre due volanti della municipale e sequestrano la macchina fotografica, dopo aver intimato ai due di cancellare le foto. I giornalisti rifiutano, e si vedono accusati di “violazione della privacy”.
Infatti ecco la cronaca ripresa proprio da  IL TEMPO.IT sulla vicenda
«È una cosa privata il barbiere». Quattro agenti della scorta del sindaco Marino si avvicinano con fare minaccioso. Il primo cittadino nel frattempo se ne sta seduto comodamente sulla seggiolina mentre il barbiere gli mette la mantella azzurrina intorno al collo per dargli una scorciatina alla barba.
I vigili urbani si avvicinano a noi, cronista e fotografo de Il Tempo, e ci chiedono di identificarci. Noi rispondiamo a quale titolo ci stiano chiedendo i documenti. Loro replicano: «Siamo della segreteria particolare del sindaco» ed esibiscono il tesserino del corpo della polizia municipale.
La discussione si accende. Ci circondano. Ci prendono i documenti e impediscono al fotografo di utilizzare il telefono: «Lei in questo momento non può avere contatti con l’esterno». Arrivano altre due auto della Municipale con quattro agenti in divisa. E si passa E si passa alle minacce: «Cancella subito le foto».
Chiediamo spiegazioni: «È un luogo pubblico, le foto le abbiamo fatte dalla strada e il sindaco è una personalità pubblica. Voi questo non le potete fare. Noi vogliamo solo fargli alcune domande sull’ultima stangata approvata dalla sua giunta con il nuovo piano del traffico».
Sono le 17.23 di sabato pomeriggio, e la brutta situazione si protrae fino alle 21 passate. Gli agenti minacciano i giornalisti di portarli in Questura e trattenerli 23 ore e 59 minuti se non cancellano le foto di Marino dal barbiere, neanche si trattasse di scatti compromettenti. I giornalisti, rinvendicando i loro diritti, oppongono continui rifiuti. Inizia una trattativa, gli agenti promettono che, in cambio delle foto, i due passeranno solo qualche ora in Questura. Al nuovo rifiuto, scatta il sequestro delle apparecchiature e il fotografo viene fatto salire su una delle auto per essere condotto in Questura. Continuano le proteste, con i due che chiedono di poter prima telefonare agli avvocati.
La storia si conclude con un epilogo degno di una commedia all’italiana. Inizia Juventus-Lazio, uno degli agenti è juventino, forse l’euforia per i due gol segnati dalla sua squadra contribuisce ad attenuare la tensione e alla fine i due giornalisti del Tempo vengono “liberati” assieme alle loro foto.
Fonte : http://www.06blog.it/post/133574/marino-dal-barbiere-giornalisti-fermati

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