mercoledì 15 aprile 2015

ABBIAMO FATTO I CONTI / UNO TSUNAMI DI TASSE STA PER ABBATTERSI SUGLI ITALIANI: RENZI MENTE, ALTRO CHE RIDUZIONE.

ABBIAMO FATTO I CONTI / UNO TSUNAMI DI TASSE STA PER ABBATTERSI SUGLI ITALIANI: RENZI MENTE, ALTRO CHE RIDUZIONE.


Il premier non eletto nonché ex sindaco di Firenze ha trionfalmente annunciato che con il nuovo def 2015 non ci sono tagli alle prestazioni, e che le tasse finalmente caleranno.
Sarà vero o sarà l’ennesima bischerata alla conte Mascetti?
Per far quadrare i conti e rispettare i demenziali parametri del fiscal compact (riduzione di un quinto del debito pubblico ogni anno), il governo ha stabilito di tagliare 1,5 miliardi di sconti ed agevolazioni fiscali, il che significa di rimando, 1,5 miliardi di tasse in più (se prima avevo uno sconto sulle tasse e ora non ce l’ho più, direi che è evidente che pagherò più tasse).

Un’altra bella sforbiciata arriverà sui comuni per quello che riguarda i contributi al trasporto pubblico ed alla nettezza urbana. Se i comuni avranno meno fondi per autobus e netturbini, secondo voi cosa faranno per riuscire a far quadrare i conti? Esatto: una bella sventagliata di aumenti che impatteranno sulle tasche dei cittadini. Già: il tassator codardo che impone ad altri di aumentare tariffe e tasse per potersi far bello col popolo.
Peccato che il popolo debba fare i conti ogni giorno col proprio portafogli sempre più vuoto.
Aumenti mascherati per neutralizzare le clausole di salvaguardia, ovvero i famosi rincari di iva e accise sui carburanti. L’ex sindaco di Firenze nelle sue dichiarazioni si è concentrato sulla seconda parte della questione, ovvero l’eliminazione delle clausole di salvaguardia, dimenticandosi la prima. Dai, facciamolo contento: ha detto una mezza verità.
Ulteriori sacrifici per gli italiani in nome del famigerato fiscal compact, uno dei meccanismi più assurdi che la storia economica abbia mai visto, partoriti dagli eurocrati della ue e prontamente accolto dai governi italiani. Il resto del def, poi prevede, come in un libro dei sogni, risparmi legati alla riduzione degli interessi sul debito ed una fantomatica crescita del pil dello 0,7%, dimenticandosi che finora tutte le previsioni messe in campo dal ministero delle finanze sono state drammaticamente smentite.
Di certo è che, come riportato da IlSole24ore del 08 aprile scorsco, la stangata retroattiva voluta dal premier non eletto con la manovra finanziaria 2014 sui fondi pensione, col passaggio della tassazione dall’11 al 20% ha portato nelle casse del governo la bellezza di 1.100 milioni di euro, un dato superiore del 93% rispetto al medesimo bimestre del 2014. Se non è mettere le mani in tasca questo…
Il tutto nel giorno in cui eurostat ha dimostrato, dati alla mano, che il pil pro capite italiano è letteralmente franato con l’avvento dell’euro. Ed eurostat non è certo un organismo governato dai “cattivoni” anti euro.
La verità è una sola: l’euro, i suoi difensori ed i governi compiacenti, sono responsabili del drammatico impoverimento dei cittadini italiani, il tutto per tutelare gli interessi di una ristretta èlite che vorrebbe riportare indietro le lancette della storia di più di un secolo, far riassaggiare quella “durezza del vivere” tanto cara al defunto Padoa Schioppa e che l’Europa del dopoguerra grazie a politiche economiche di bilanciamento sociale aveva eliminato, garantendo un cinquantennio di benessere e crescita.
Luca Campolongo

www.ilnord.it

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