venerdì 13 marzo 2015

Chiusi tutti i bar della Rai,sotto sequestro perchè erano gestiti da Mafia Capitale.Ma i media tacciono

Dieci bar aziendali della Rai, inclusi gli storici punti di ristoro di Saxa Rubra e via Teulada, erano in mano a Mafia Capitale e a causa di ciò sono stati chiusi per sequestro.

bar delle sedi di viale Mazzini e Saxa Rubra, sono stati tutti chiusi. Saracinesche abbassate, chissà per quanto. L’inchiesta “Terra di mezzo” spazza via anche quel po’ di vitalità che la caffeina generava tra i dipendenti del servizio pubblico (Il giornale.it)
Ma nessuno ne ha mai parlato fino a ieri,il giorno della definitiva chiusura per sequestro,tranne L’Espresso,che in un articolo del 12 febbraio 2015 riportava quanto segue:
<<Per i pm romani, l’organizzazione di Massimo Carminati è riuscita a mett
ere le mani sull’affare (bar della Rai) grazie a Giuseppe Ietto, imprenditore di origine calabrese finito in manette e con l’intero patrimonio sotto sequestro perché sospettato di amministrare gli interessi di Mafia Capitale nella ristorazione.
Secondo i Ros, le sue tre società – Unibar, Unibar 2 e Venti punto dodici – erano al centro del giro di fatturazioni false che permetteva al clan guidato da Carminati di ripulire regolarmente enormi quantità di denaro; ma sono servite, anche, per fornire un impiego alla sorella di Carminati quando il boss ne ha fatto richiesta.>>
Si,avete capito bene,Carminati gestiva i bar della nostra televisione nazionale facendovi assumere persino la sorella!
Tutto ciò è passato in sordina fino al giorno del sequestro dei bar,quando le principali testate giornalistiche sono state costrette a parlarne,in ritardo :Il Messaggero (“Mafia capitale, chiudono i bar della Rai“) ,il Fatto Quotidiano (“La Rai resta senza il caffè. Chiusi i bar di Mafia Capitale“) ,Il giornale (“La Rai a secco di caffè: chiusi tutti i bar nelle sedi della tv pubblica”). Ma ne hanno parlato solo i giornali e il web ,non i Tg,i quali,quando al tempo trattarono l’argomento “mafia capitale”,censurarono Giuseppe Ietto senza dare minimamente accenno ne del suo arresto,ne di chi fosse,e continuano ancora a farlo!D’altra parte un giornalista Rai puo mai divulgare in un tg tale notizia, ammettendo quindi l’esistenza di tentacoli della mafia all’interno della televisione per la quale milioni di italiani pagano il canone?? Che la notizia fosse censurata quindi c’era da aspettarselo,ma la figura di  Giuseppe Ietto e il suo legame con Massimo Carminati e Salvatore Buzzi non sono certo “dettagli” da far passare in secondo piano. Eppure i giornali, da tre mesi a questa parte, hanno pensato bene di non dare risalto alla notizia. Hanno pensato che l’argomento non interessasse ai loro lettori? Oppure (il dubbio è lecito) lo hanno fatto per non dare un dispiacere al Dg Luigi Gubitosi? Anche perché altrimenti non si spiega: arriva in Rai la Guardia di Finanza e mette sotto sequestro il bar, nominando un custode giudiziario e tu, giornale, non lo scrivi? Si parla della possibilità, neanche tanto remota, di infiltrazioni mafiose in Rai e tu, giornale, svicoli?
Dobbiamo supporre che “qualcuno”, dai piani alti di viale Mazzini, ha chiamato gli amici giornalisti pregando di sorvolare sull’argomento, dicendo che tanto si tratta di “una cosa trascurabile”?
Giuseppe Ietto risulta proprietario di tre società (Unibar, Unibar2 e Venti punto dodici) alle quali facevano riferimento, appunto, i bar interni alla Rai. Tre società che Ietto amministrava come prestanome di Massimo Carminati, vero gestore dei locali. Carminati, quello di Mafia Capitale, l’anima nera del crimine capitolino. Presente?
E il fatto che un criminale di tale calibro avesse una sua “base operativa” (anzi dieci) all’interno delle sedi della televisione di Stato pare non sia stato, finora, degno di nota.
Ora aspettiamo che anche gli altri giornali si sveglino. E che Gubitosi ci faccia sapere cosa ha fatto in questi mesi.

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