lunedì 23 febbraio 2015

Una marea anti austerità torna a prendere le piazze di Madrid


I cittadini spagnoli sono tornati a scendere massicciamente in piazza questa Domenica a Madrid, la capitale spagnola, per denunciare le misure di austerità imposte dalle entità nazionali e internazionali tra cui la Troika, composta da BCE, dal FMI e dalla Commissione Europea.
Migliaia di manifestanti si sono diretti verso il Congresso dei deputati scandendo in coro slogans come “por la Libertades, los derechos y los servicios publicos”. “Contro il colpo di Stato politico ed economico” (“Contra el golpe de Estado político y económico”).

“Ci troviamo qui come tutta la cittadinanza in massa, uniti nel rivendicare che sia messa fine in una sola volta la politica dell’austerità che ci impone la Troika (BCE, FMI, Commissione Europea)”, ha denunciato l’attivista Julio Rodriguez.
Di certo, sotto lo sguardo dei duemila poliziotti schierati in assetto antisommossa, sono stati in decine di migliaia gli spagnoli che, partendo da quattro diversi punti della capitale, ieri hanno partecipato alla marcia verso il parlamento per protestare contro gli aumenti delle tasse e i tagli alla spesa pubblica del governo del premier Mariano Rajoy, contro una disoccupazione che ha toccato il 26% della popolazione e la corruzione.
I manifestanti hanno denunciato le misure di austerità che stanno pregiudicando i servizi sociali dall’inizio della crisi economica con gridi di “Sanidad Publica” o con canti come “non permetteremmo neppure un solo sfratto in più” (“No permitimos un desahucio más) ” o “No son muertos, son asesinatos”.
Appoggiati da movimenti di cittadini e da partiti politici  fra questi Podemos, il partito ecologista, quelle eco socialista, il Partito Comunista di Spagna, gli oppositori hanno richiesto al governo di Mariano Rajoy di revocare le riforme del lavoro (il “Jobs Act “spagnolo) e la legge di sicurezza conosciuta come la” Ley mordaza”.
Tra i movimenti autonomi si distinguevano quello dei gruppi come la “Plataforma de Afectados por la Hipoteca” (PAH) di Madrid, la “Marea Verde e Blanca”, la “Mesa en defensa de la Sanidad Publica”, ecc., tutte le associazioni che si oppongono alla politica di privatizzazioni e di cessione dei servizi alle grandi multinazionali, politica perseguita dal governo in ossequio alle direttive europee.
Ad esempio il rappresentante del PAH, Pablo Villadangos, ha sottolineato che la sua formazione richiede la cessazione degli sfratti forzati ed il condono dei debiti delle famiglie pregiudicate dalle ipoteche sulle proprie abitazioni.
D’altra parte, Mariano  Santiago, che rappresenta la Marea Verde, ha reclamato la fine della privatizzazione dell’insegnamento pubblico, informando  che il collettivo ha indetto una convocazione dei sindacati alla convocazione  di uno sciopero degli insegnanti per il 17 di Marzo nella provincia di Madrid.
Il tutto alla luce della crisi economica che, iniziata nel 2008, ha prodotto misure di austerità imposte dal governo per superare i problemi finanziari, ma con queste è arrivata la crescita delle disuguaglianze, la povertà, gli sfratti forzati, la disoccupazione di massa e questo ha creato indignazione nella popolazione.
Si sono verificati incidenti e scontri con la polizia al margine della manifestazione, quaranta feriti, non gravi, e 45 persone arrestate, tra cui 9 minori. Questo il bilancio delle manifestazioni.
L’opinione pubblica spagnola è sempre più insofferente nei confronti del governo Rajoy e delle politiche di austerità e di privatizzazioni messe in atto da questo,  in applicazione delle direttive europee. La popolarità dei partiti filo governativi è crollata ed i sondaggi prevedono una forte crescita dei movimenti e partiti di protesta, in particolare del Partito “Podemos” , il principale partito d’opposizione che richiede la fine delle politiche imposte da Bruxelles ed il ripudio della Troika. Le elezioni politiche sono previste nel paese per la fine di quest’anno.
Tratto da HispanTV

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