lunedì 3 novembre 2014

WALL STREET JOURNAL: ''L'ITALIA TOSSICA ATTRAVERSA FASE VELENOSA: CRESCITA DEBOLE, ALTO DEBITO'' (RENZI MOLLATO DAGLI USA)

WALL STREET JOURNAL: ''L'ITALIA TOSSICA ATTRAVERSA FASE VELENOSA: CRESCITA DEBOLE, ALTO DEBITO'' (RENZI MOLLATO DAGLI USA)


NEW YORK - Il successo di un eventuale programma di acquisto di bond su larga scala, 'quantitative easing', da parte della Bce dipendera' dall'Italia. E' quanto scrive il Wall Street Journal, in una lunga analisi dal titolo: "L'Italia Tossica e' il test cruciale del Qe" dopo i risultati degli stress test che hanno penalizzato il sistema bancario italiano.
Il quotidiano economico Usa sottolinea che la terza economia dell'eurozona attraversa una fase ''velenosa'' con ''una debole crescita e un alto debito, pari al 135% del Pil, negli anni prima della crisi e' cresciuta ad una media di meno dell'1% l'anno e ora sta scivolando in una nuova recessione, la terza in sei anni''.

Inoltre le ''condizioni del credito continuano a peggiorare''. E quindi, afferma il Wsj, "se il programma di Qe non riuscira' a salvare l'Italia, non potra' salvare l'Eurozona". Per il quotidiano comunque il Qe non "potra' risolvere" i problemi dell'economia italiana legati da piccole e medie imprese "altamente indebitate" e a controllo familiare. Una situazione che "richiede una rivoluzione culturale". 
Il giornale a stelle e strisce sottolinea il fatto che il sistema economico italiano e' 'bancocentrico' ma gli stress test della Bce hanno ''confermato tutti i sospetti del mercato'' ossia che e' ''il piu' debole'' nell'eurozona, provocando ''particolare imbarazzo alla Banca d'Italia''.
Quindi, spiega il Wsj, il sistema bancario italiano ''almeno fino ad ora era limitato nella propria capacita' di poter fornire credito all'economia reale''. Il quotidiano dubita pero' che dopo l'esame della Bce i problemi del credito in Italia siano stati risolti perche' i test di Francoforte hanno ''coinvolto solo 15 banche italiane su 680''. E quindi fino a quando l'Italia ''non riformera''' il proprio sistema finanziario, ''come ha fatto la Spagna'', le banche continueranno ad avere ''difficolta' nel far confluire il credito all'economia reale, a prescindere dall'ammontare di liquidita' che la Bce mettera' a disposizione'', spiega il Wsj, sottolineando che questo e' solo una parte del problema, infatti difficolta' esistono anche dal lato della raccolta.
Gli istituti di credito sono sotto pressione affinche' riducano i propri bilanci ora molto dipendenti dalla liquidita' Bce. Il programma Abs di Francoforte puo' aiutare fino a un certo punto, secondo il quotidiano, ma la soluzione piu' a lungo termine e' quella di liberarsi dei 320 miliardi (lordi) di sofferenze pari al 16% degli impieghi. Condizioni necessarie per raggiungere questo obiettivo sono pero' un efficiente quadro normativo che permetta di recuperare i debiti ristrutturati in un tempo breve mentre ora ci vogliono 7 anni e un flusso di capitale azionario che inietti fondi freschi nelle aziende sane e che compri le attivita' che le banche devono dismettere. Attualmente pero' le aziende italiane sono timorose a chiedere denaro a investitori esteri ma al tempo stesso questi sono a loro volta timorosi di esporsi al mercato italiano.
Questa analisi spietata del primo quotidiano economico e finanziario mondiale preannucia forti turbolenze sui mercati al riguardo dei titoli di stato italiani. Non c'è dubbio alcuno: i colossi finanziari d'oltre Oceano si preparano ad assaltare l'italietta renziana.
Redazione Milano.
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