venerdì 7 novembre 2014

IL LUSSEMBURGO - QUANDO A CAPO DEL GOVERNO C'ERA JUNCKER - FECE ACCORDI SEGRETI CON 340 MULTINAZIONALI PER EVADERE TASSE

IL LUSSEMBURGO - QUANDO A CAPO DEL GOVERNO C'ERA JUNCKER - FECE ACCORDI SEGRETI CON 340 MULTINAZIONALI PER EVADERE TASSE


Accordi fiscali segreti tra il Lussemburgo e 340 società multinazionali, tra cui Apple, Amazon, Ikea, Pepsi e Axa, mirati a minimizzare i prelievi fiscali, sono stati rivelati da 40 media internazionali sulla base di documenti segreti ottenuti dal Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (Icij). Il tutto quando a guidare il Lussemburgo c'era l'attuale presidente della Commissione europea, Juncker. 

Gli accordi, stretti tra il 2002 e il 2010, rappresentano miliardi di euro di entrate fiscali perse per gli Stati in cui le società realizzano i loro utili, secondo l'ICIJ e i suoi partner media, per l'Italia L'Espresso, Le Monde in Francia, The Guardian in Gran Bretagna, la Sueddeutsche Zeitung in Germania, l'Asahi Shimbun in Giappone.
A gennaio il consorzio aveva rivelato le posizioni degli alti dirigenti cinesi nel paradiso fiscale nel cuore dlel'Europa.
Nell'inchiesta, durata sei mesi e ribattezzata "Luxembourg Leaks" o "LuxLeaks", l'ICIJ ha avuto accesso a 28.000 pagine e documenti di "tax ruling" che mostrano come le grandi imprese "si appoggiano sul Lussemburgo e le sue norme fiscali morbide, ma anche sulle deficienze delle norme internazionali, per trasferirvi utili al fine di non vederli tassati, o tassati in misura molto esigua" scrive Le Monde.
La pratica del "tax ruling", legale, permette a un'azienda di chiedere in anticipo come le sua situazione potrà essere trattata dalle autorità fiscali di un Paese e di ottenere garanzie giuridiche.
Si viene anche a sapere che l'Unione europea sta indagando sulle agevolazioni fiscali ottenute in Lussemburgo dalle grandi aziende globali e prenderà adeguati provvedimenti se necessario. In pratica la Ue sta indagando sul ruolo e l'attività di Juncker in questa mostruosa e planetaria evasione fiscale, per la quale il Lussemburgo si dimostra essere la capitale mondiale dell'evasione fiscale delle 340 magigori multinazionali planetarie. 
La notizia dell'inchiesta della Ue su questo mostruoso scandalo è stata data  da un portavoce del presidente della Commissione Ue, il lussemburghese Jean-Claude Juncker, dopo la pubblicazione di documenti riservati su intese fiscali tra il Granducato e 340 grandi società. "Se la decisione è negativa, il Lussemburgo dovrà prendere iniziative di correzione" ha detto all'Afp Margaritis Schinas, portavoce del'ex premier del Lusssemburgo Juncker.
I gruppi coinvolti (l'Icij cita sulla sua home page Apple, Amazon, Verizon, AIG, Heinz, Pepsi, Ikea), realizzano ogni anno risparmi miliardari aprendo filiali o holding lussemburghesi o spostando la sede sociale nel territorio del Granducato. Secondo Le Monde, il Granducato "mantiene segreti questi accordi" e "non li notifica ai partner europei" benchè sia "messo al corrente, di fatto, dalle aziende multinazionali della loro strategia per evitare le imposte", prosegue il quotidiano.
Il Guardian scrive che "queste rivelazioni saranno imbarazzanti per il nuovo presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, che è stato primo ministro in Lussemburgo tra il 1995 e il 2013", nel periodo nel quale gli accordi segnalati dall'ICIJ sono stati firmati. La Commissione europea ha aperto da giugno quattro indagini sulla pratica del "tax ruling" negli Stati membri. Una di queste riguarda proprio il Lussemburgo, e le sue intese con Fiat Finance and Trade, società di servizi di tesoreria per il gruppo Fiat

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