martedì 14 ottobre 2014

GENOVA: LA MELMA DELLA POLIT


di ROBERTO BERNARDELLI

Genova, un’altra volta nella melma della politica. Assente la protezione civile, assente il governo, assente il sindaco, assente la prefettura, assente l’Esercito. Assente la civiltà.

Abbiamo visto le immagini in tv dei cittadini liguri che spalano da soli i rifiuti e il fango che sommergono le strade del centro. Una dignità mai vista, una rabbia fin troppo sotto controllo. Nessun pianto madre, nessuna litania a san Gennaro: pala in mano, a spalare la merda di Stato come non sarebbe accaduto altrove.

State a sentire infatti questa: “Se ricevo il via libera dall’Avvocatura dello Stato e dal Governo io in pochi giorni affido l’opera per la messa in sicurezza del Bisagno”. Lo ha detto il presidente della Regione Claudio Burlando annunciando la volontà di forzare la mano per superare i contenziosi per il rifacimento della copertura del torrente che da anni provoca distruzione e morte.

Ma certo, contenziosi, burocrazia, Avvocatura… appalti…. Tocca a me, tocca a te.
Persino quel filone del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, ha dichiarato ieri che “nessuno deve vedere lo stato distratto e lento rifugiarsi dietro primato delle responsabilità o dietro una inaccettabile e macchinosa burocrazia che per assicurare legalità e trasparenza lascia affondare nel fango chi ha perso tutto”.

La verità è che allo Stato dei cittadini non importa nulla, ai sindaci, ai presidenti di Regione, che hanno responsabilità dirette sulla messa in sicurezza del territorio, non importa nulla. Sperano solo ci sia il sole e che la fortuna li accompagni.

Questa volta non è colpa del maltempo né della cementificazione, ma della cementificazione dei cervelli dell’apparato dello Stato, un boia che tutti i giorni gioca alla roulette. O la va o la spacca.

Lo Stato è baro perché gioca con le scommesse, sapendo di vincere sempre, ma è anche boia quando sa che le proprie regole sono una lenta eutanasia per i cittadini. Come è accaduto a Genova, come è stato per la provincia di Treviso pochi mesi fa. O lo abbiamo già dimenticato che una bomba d’acqua e fango ha seminato distruzione e morte non previste nella terra del prosecco? Oggi, più in grande, come nulla fosse, il girone dantesco torna a uccidere.

Roberto Bernardelli, presidente Indipendenza Lombarda

FONTE: http://www.lindipendenzanuova.com/dal-bisagno-al-bisogno-di-potere-la-melma-della-politica-boia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=dal-bisagno-al-bisogno-di-potere-la-melma-della-politica-boia

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