sabato 20 settembre 2014

VIKTOR ORBAN RI-NAZIONALIZZA LE UTILITY (LUCE, GAS, ACQUA) RIACQUISTANDONE LE AZIENDE: ENORME TAGLIO COSTI PER LA GENTE

VIKTOR ORBAN RI-NAZIONALIZZA LE UTILITY (LUCE, GAS, ACQUA) RIACQUISTANDONE LE AZIENDE: ENORME TAGLIO COSTI  PER LA GENTE


BUDAPEST - L'Ungheria va verso una rinazionalizzazione delle "utility". L'hanno spiegato esponenti della maggioranza che sostiene il governo del primo ministro Viktor Orban, secondo quanto riferisce il giornale economico online Portfolio.hu.
Parlando a Csakvar, il vicepremier Zsolt Semjen ha spiegato che lo stato ungherese dovrebbe rinazionalizzare tutto quello che riguarda i servizi pubblici come l'elettricità e l'acqua in modo da garantire accesso a tutti i cittadini.

Semjen ha sottolineato che la decisione di tagliare radicalmente le tariffe è stata una mossa con una "ratio" non politica, ma economica: la classe media, con la crisi, aveva dirottato le sue risorse verso il risparmio e non il consumo. 
Togliere i profitti extra alle utility, tagliando le tariffe radicalmente, è stato uno strumento per stimolare i consumi e "lasciare denaro nei portafogli" delle famiglie.
La chiave per garantire agli ungheresi sicurezza nelle fornitura, a questo punto, sarà la piena nazionalizzazione del settore dell'energia e del gas e ha ricordato che il governo ha già iniziato riacquistando la compagnia per lo stoccaggio del gas dalla E.On.
Le dichiarazioni di Semjen sono venute dopo che un altro importante esponente di Fidesz, il partito di destra di Orban, Antal Rogan, ha dichiarato che l'esecutivo costituirà una compagnia pubblica per l'energia no-profit e un altro ente simile per la gestione dell'acqua e del trattamento rifiuti.
Questo percorso virtuoso deciso e intrapreso dal governo ungherese, con tutti i benefici effetti appena descritti, va nella direzione diametralmente opposta a quella imboccata in Italia dal governo Renzi, che viceversa (s)vende le aziende energetiche per racimolare denaro a tutti i costi pur di mantenere in piedi uno Stato ampiamente già fallito per colpa dell'euro e delle folli politiche di austerità imposte all'Italia dalla Ue a trazione tedesca. 
Redazione Milano.
www.ilnord.it

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