sabato 6 settembre 2014

L'ITALIA HA DATO 50 MILIARDI CASH AGLI INUTILI FONDI EFSF-MES DELLA UE: SE LI FACCIA RENDERE E IL GOVERNO TAGLI LE TASSE

L'ITALIA HA DATO 50 MILIARDI CASH AGLI INUTILI FONDI EFSF-MES DELLA UE: SE LI FACCIA RENDERE E IL GOVERNO TAGLI LE TASSE


Tra i vari carrozzoni messi in piedi negli ultimi anni dalla ue, ne esiste uno, poco conosciuto, che tiene in pancia 1.000 miliardi di euro praticamente inutilizzati. Di cosa si tratta? Stiamo parlando del EFSF, ovvero del “fondo europeo di stabilità finanziaria”. Venne istituito dalla UE con lo scopo di “proteggere” dalla speculazione i debiti statali dei paesi membri. In cosa consiste il meccanismo? Semplice, un paese sotto attacco speculativo, può chiedere l’intervento del fondo, che acquisterà  i suoi titoli di stato per mantenerne il tasso d’interesse a livelli ragionevoli.

Di per sé l’idea non sarebbe sbagliata, se non fosse stata infarcita di lacci e lacciuoli dai burocrati di Bruxelles, tale da renderlo praticamente inutilizzabile e sostanzialmente mortale per chi decidesse di ricorrervi. Inutilizzabile perché i vari meccanismi per ottenere l’intervento richiede tempi infinitamente più lunghi di quelli cui la speculazione ci ha abituato; mortale perché per ottenere l’aiuto del fondo, è necessario che lo stato abdichi sostanzialmente alla propria sovranità ed accetti le cure della troika FMI-BCE-UE. Il disastro prodotto in Grecia, al riguardo dovrebbe essere sufficiente a far comprendere a chiunque che chiedere l’intervento del fondo salva stati equivarrebbe a infilare la testa nel cappio ed al contempo tirare la leva per aprire la botola.
La cosa più assurda, è che la dotazione economica del fondo è stata fornita, tramite tasse e gabelle dagli stati che dovrebbero essere salvati da questa entità. L’Italia, come emerge dalla relazione 2013 della Banca d’Italia, tavola 13.6, pag. 158 presenta le seguenti voci e cifre:
Sostegno finanziario ai paesi della UEM
2011: 3110 milioni di euro
2012:  32.657 milioni di euro (26.925 al EFSF e 5.732 al MES)
2013: 45.613 milioni di euro (24.148 al EFSF e 11.456 al MES).
Trattandosi di saldi cumulativi, significa che in 3 anni gli italiani hanno versato al fondo salva stati ed  al “fratello” MES,  poi fusi in una sola realtà, oltre 45 miliardi di euro!
Si potrebbe pensare che il gioco valga la candela, ovvero che questa sia una protezione efficace riguardo gli assalti speculativi. Purtroppo anche questo non è vero: la dotazione del EFSF-MES è di 1.000 miliardi di euro e non un centesimo di più. Questo significa che agli hedge fund sarebbe sufficiente  fare speculazione allo scoperto ed al ribasso sul bund tedesco per 1.000 miliardi più 1 euro far saltare tutto. Perché diciamo bund tedesco? Perché con una dotazione di 1.000 miliardi, l’ESFS-MES, non sarebbe in realtà in grado di proteggere nessuna nazione, nemmeno la Germania, il cui debito è ben maggiore. Oltretutto passando al MES la dotazione massima è stata anche ridotta a 700 miliardi.
Del pari, se osserviamo l’andamento storico del BTP decennale italiano, possiamo notare che la speculazione ha abbassato la cresta non a seguito dell’istituzione del EFSF, ma ben più tardi, a luglio 2012, quando il governatore della BCE dichiarò che avrebbe fatto tutto il possibile per salvare l’euro. Frase che significava, per la speculazione, correre il rischio di scottarsi le dita di fronte a manovre di acquisto massiccio di titoli da parte della BCE per tenere basso il tasso d’interesse.
Incredibile a dirsi, ma una frase di Draghi sortì un effetto maggiore che non l’istituzione di un fondo da 700/1.000 miliardi il cui unico risultato, al momento, è stato quello di aver aiutato la Germania a tener basso i propri tassi d’interesse in quando l’EFSF-MES ha obbligo di investire la propria dotazione “parcheggiata” esclusivamente in titoli tripla A, obbligo che si è tradotto in massicci acquisti di bund tedeschi e quindi in un tasso d’interesse basso dalle parti di Berlino.
A questo punto, avrebbe decisamente più senso smantellare il fondo salva stati e restituire le somme prelevati ai cittadini.
L’Italia si vedrebbe restituire 50 miliardi di euro che potrebbero essere usati, questi sì, per dare una scossa all’economia, allentando, ad esempio, la pressione fiscale sugli immobili o avviando un serio taglio delle tasse seguendo gli insegnamenti di Laffer.
Fantascienza? Se si usasse il buon senso, no. Tuttavia, di buon senso in questa ue ed in questa Italia formato cono gelato, se ne vede poco.
Autore dell'articolo: Mirko Ciuffa
Fonti dati:
www.efsf.europa.eu/about/index.htm
http://ec.europa.ue/economy_finance/assistance_eu_ms/intergovernmental_support/index_en.htm
www.esm.europa.eu
www.european-council.europa.eu/media/582311/05-tesm2.en12.pdf
https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel13/rel13it/rel_2013.pdf
www.ecb.europa.eu/press/key/date/2012/html/spl120726.en.html

www.ilnord.it


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