domenica 14 settembre 2014

Intervista ad Antonio Sanò, direttore de ilMeteo.it – Si prevede un inverno gelido e pieno di neve, ecco perché l’estate non c’è stata !

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INTERVISTA ad Antonio Sanò, direttore de ilMeteo.it: “L’estate 2014 è stata anomala dopo anni di caldo africano”. Antonio Sanò, direttore de ilMeteo.it, spiega in un’intervista ad Affaritaliani.it le dinamiche metereologiche. “Si prevede un inverno più freddo e nevoso del solito. I cambiamenti climatici? Gli eventi atmosferici si sono inaspriti: la colpa non è della natura ma dell’uomo…”

 Tracciamo un bilancio dell’estate 2014. Quali sono le cause di questa estate più fredda del solito?
Intanto iniziamo col dire che l’estate 2014 non è stata più fredda del solito poiché i dati forniti dall’istituto ISAC-CNR di Bologna evidenziano come le temperature siano state più o meno nella media del periodo; piuttosto dobbiamo parlare di un’estate più piovosa del solito, ma anche questo concetto non è del tutto corretto, poiché è vero solamente per le regioni settentrionali; sempre secondo i dati a nostra disposizione la Puglia e la Calabria sono state, in media, le regioni più piovose. Una cosa di cui tenere conto è la violenza delle precipitazioni. In ogni caso questa estate in media è risultata più piovosa di circa l’8%, tuttavia ricordiamo che alcune estati sono state anche peggiori, soprattutto negli anni ’70. Per quanto riguarda le cause, per rimanere in ambito europeo, considerando che tutta la circolazione terrestre è responsabile dei cambiamenti, possiamo dire che nel 2014 vi è stata la presenza maggiore di aree anticicloniche ad alte latitudini (Groenlandia, Scandinavia); tale posizione ha favorito la discesa del flusso perturbato atlantico, quello che ci invia le perturbazioni, a medie latitudini, influenzando quindi anche il tempo sull’Italia.
Si tratta di un caso solitario oppure quella di avere estati fredde può essere una tendenza da tenere in considerazione?
Difficile da dirsi in quanto una tendenza non è mai una certezza. L’inverno precedente doveva essere freddo e nevoso ed invece è stato piovoso e mite. Al momento i modelli prevedono ancora una volta un inverno gelido e nevoso. L’”anomalia” di questa estate 2014 è un caso isolato dopo anni vissuti con frequenti incursioni di caldo africano: se anche l’anno prossimo l’estate si comporterà più o meno allo stesso modo allora potremo tenere in considerazione la possibilità di una tendenza. Intanto vediamo l’Inverno come sarà poi ne riparleremo.
Dopo questa estate come si prospetta il prossimo inverno? Quali conseguenze può avere il meteo di questa estate ormai trascorsa con i prossimi mesi?
Riprendiamo il concetto della risposta precedente. Non possiamo prevedere il clima e il tempo a cinque, sei mesi di distanza quando si commettono errori anche a pochi giorni. Le ultime elaborazioni delle previsioni stagionali prevedono un Inverno più freddo e nevoso del solito. Il meteo di questa estate può avere conseguenze per il prossimo inverno? Se la circolazione atmosferica dovesse rimanere tale allora sì, ma in Inverno si ha un cambiamento anche di tale circolazione e nuove figure bariche iniziano a formarsi per influenzare il clima europeo: questa sarà la discriminante.
Proprio negli scorsi giorni l’Onu ha lanciato l’allarme su effetto serra e cambiamenti climatici. Quanto è grande il rischio di cambiamenti climatici?
Perché un cambiamento climatico sia effettivamente tale ha bisogno di anni di analisi per capire se si tratta di un trend costante. Di sicuro negli ultimi anni gli eventi atmosferici si sono inaspriti diventando via via più intensi e violenti, ma il nostro grado di intensità a volte viene paragonato ai danni causati all’ambiente e all’uomo e qui la natura non ha colpa; la colpa in questo caso va attribuita all’uomo che, per ignoranza o per speculazione, non rispetta l’ambiente in cui vive. costruendo dove non deve e anche in maniera non idonea. Se ci dovesse essere effettivamente un cambiamento climatico a livello terrestre di certo l’uomo sarà di capace di sopravvivere anche a questo e magari diventerà più umile rispetto alla potenza della natura.
Che ruolo ha l’uomo nei cambiamenti climatici? Quali sono le nostre responsabilità?
Tutto quello che l’uomo fa è in qualche modo legato all’ambiente e ci riferiamo alle attività lavorative ma anche al tempo libero. Dobbiamo essere consapevoli di questo. Anche il clima certamente può risentirne, specie sul lungo termine. Tutti noi dobbiamo sentirci responsabili, ma in primis per le conseguenze dirette su noi stessi e sugli altri esseri viventi. Vivere in maniera ambientalmente corretta è una garanzia per tutti, anche al di là dei cambiamenti climatici.
Negli scorsi giorni abbiamo assistito anche all’alluvione in Gargano. Dobbiamo aspettarci altri fenomeni simili in futuro? I rischi sono maggiori rispetto a una volta?
Negli ultimi anni abbiamo assistito a fenomeni piuttosto estremi, sia nelle stagioni calde che in quelle più fredde. La tendenza potrebbe essere quella di un acuirsi di tali violenti fenomeni. Ma il rischio maggiore non sta tanto in essi, ma nel miglioramento continuo della capacità di prevederli con buon anticipo: questo può salvare innumerevoli vite. Stiamo lavorando da anni con i nostri tecnici e scienziati in questa direzione. Al di là del fenomeno in sé, è necessario diminuire il rischio legato ad esso.
Redazione iLMeteo.it
Direttore: Antonio Sanò

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