martedì 16 settembre 2014

AHI, AHI, MARIOLINO

mario-draghi

La stampa tedesca: “L’Italia uscirà dall’Eurozona perché sarà costretta a farlo. LA BCE HA PERSO LA PARTITA”!!!L’Italia non ha alcun motivo valido per rimanere all’interno dell’unione monetaria, e non l’ha mai avuto.

Da sei anni – scrive il quotidiano tedesco “Die Welt” – l’economia italiana si trova in una profonda depressione: dal suo apice del 2007, la produzione economica è crollata drasticamente al livello di 14 anni fa. La produzione industriale è ai livelli degli anni ’80. L’industria e le attività produttive continuano a morire: la disoccupazione giovanile è al 42 per cento.

In molte regioni del Belpaese il mercato immobiliare è in caduta libera, complice una tassazione asfissiante: più del 90 per cento della popolazione è scontento del suo paese, una percentuale più alta di quelle registrate in Palestina o in Ucraina.
L’indebitamento italiano è al 135 per cento del Pil e quest’anno potrebbe arrivare addirittura al 140 per cento.
L’anno scorso era ancora al 130 per cento.
L’obiettivo concordato ai negoziati sull’unione monetaria tra il 1996 e il 1999 e’ di un rapporto debito-pil del 60 per cento. In caso di inflazione zero, l’Italia dovra’ raggiungere un avanzo primario del 7,8 per cento per riuscire a sopravvivere affinche’ interessi, ammortamenti e titoli di stato possano essere utilizzati.
Secondo l’analista di finanza e politica del gruppo EPM di Berlino, Erwin Grandinger, si tratta di una pura illusione.
L’Italia – arriva a scrivere il quotidiano tedesco – è uno dei motivi per cui la BCE ha già perso la partita per la salvezza dell’eurozona, e si trova ora nel panico.
L’Italia quindi “uscirà dall’unione monetaria perché sarà costretta a farlo”.
La democrazia e la politica italiana sono di fronte ad un banco di prova storico, paragonabile a quello tra l’inizio (1861) e la fine (1946) della monarchia italiana, inclusi gli intermezzi del fascismo.
E il rischio è addirittura quello di una frammentazione dello Stato, se è vero che “a tenere ancora unita l’Italia sono solo pochi elementi: tassi di interesse storicamente bassi, carta bianca concessa irrazionalmente da Berlino all’Italia e a tutti gli stati membri, con la garanzia fiscale del fondo ESM e il tentativo spericolato della BCE di comprare titoli in contraddizione con il sistema così come la distribuzione dei rischi sui contribuenti europei e tedeschi”.
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