giovedì 14 agosto 2014

UE INVITA IL SUD AMERICA A BLOCCARE L'EXPORT IN RUSSIA E BRASILE, ARGENTINA, ECUADOR LO DECUPLICANO! (ADDIO EXPORT UE)

UE INVITA IL SUD AMERICA A BLOCCARE L'EXPORT IN RUSSIA E BRASILE, ARGENTINA, ECUADOR LO DECUPLICANO! (ADDIO EXPORT UE)
LONDRA - La decisione dei paesi dell'America latina di aumentare le vendite di prodotti agroalimentari alla Russia non e' andata giu' ai parassiti di Bruxelles i quali hanno invitato gli operatori di questi paesi a non aumentare le esportazioni al gigante euroasiatico.
Fonti dell'Unione Europea hanno giustificato questo appello col fatto che ogni decisione volta ad aumentare le esportazioni alla Russia sarebbe estremamente scorretta e difficile da giustificare e che sarebbe un colossale errore per i paesi dell'America latina rimpiazzare i paesi della UE come principali fornitori di prodotti agroalimentari.

L'ambizione dei parassiti di Bruxelles e' quella di create un fronte unito contro la Russia ma e' assai improbabile che i governi dell'America latina si facciano influenzare visto che l'Unione Europea grazie al fatto di essere in recessione non ha nessun margine di manovra.
La reazione a questa assurda richiesta non si e' fatta aspettare e a gelare gli entusiasmi e' stato il presidente ecuadoriano Rafael Correa il quale ha sottolineato che il suo paese non deve chiedere il permesso dell'unione Europea per decidere con chi fare affari visto che fino a prova contraria l'Ecuador non fa parte dell'Unione Europea.
Correa non ha nascosto l'intenzione di aumentare le esportazioni in Russia e le entrate derivanti dalle vendite di banane e fiori sono le piu' grosse se si escludono quelle petrolifere e la Russia compra dall'Ecuador anche caffe' e te.
Di certo Rafael Correa non e' il solo a pensarla cosi' e la reazione dei parassiti di Bruxelles dimostra la loro impotenza a gestire un problema che hanno creato e che potrebbe scoppiare nelle loro mani in qualsiasi momento. Già il Brasile, nei giorni scorsi, ha annunciato forniture di pollame e maiali alla Russia, così pure di prosciutti e insaccati (ammazzando l'export italiano in Russi bloccato dalle sanzioni incrociate) ora l'Ecuador.
L'unico aspetto tragico di questa vicenda e' che a pagarne il prezzo sono le imprese agroalimentari europee le quali devono subire le decisioni di questi signori che nessuno ha eletto e che non rispondono a nessuno delle loro azioni. Finchè esisterà ancora la UE, naturalmente. 
GIUSEPPE DE SANTIS - Londra
www.olnord.it



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