giovedì 28 agosto 2014

LA FRASE PAZZA DEL GIORNO: WASHINGTON E I BOMBARDAMENTI “EQUILIBRATI”

LA FRASE PAZZA DEL GIORNO: WASHINGTON E I BOMBARDAMENTI "EQUILIBRATI"

di Tyler Durden
Quando il presidente Obama si era recentemente vantato che “Gli Stati Uniti sono e resteranno l’unica nazione indispensabile al mondo…”, aggiungendo che “nessun’altra nazione può fare quello che facciamo noi”, avremmo dovuto saperlo che altre avventure belliche erano in arrivo.
E puntualmente, come riportato da AP , pare stiano arrivando bombardamenti in Siria; ma c’è un colpo di scena strabiliante nella politica estera USA:“Per evitare di rafforzare inavvertitamente il governo siriano, la Casa Bianca potrebbe cercare di bilanciare gli attacchi contro lo Stato Islamico con attacchi al regime di Assad.”
Brillante! Come apprendiamo da AP: ( Possible airstrikes in Syria raise more questions )

“L’intelligence raccolta dai voli militari di ricognizione sulla Siria potrebbe supportare un’ampia campagna di bombardamenti contro il gruppo militante dell’IS, ma tra gli attuali e i precedenti ufficiali statunitensi non c’è accordo sul fatto che gli attacchi aerei danneggerebbero in modo significativo ciò che alcuni hanno definito un “esercito terrorista”. Deptula ha affermato che: ‘gli attacchi aerei devono essere applicati come una tempesta, non come una pioggerellina, sorvegliando 24 ore al giorno l’ISIL e contrastando con la forza ogni sua mossa.’ ”
A complicare i piani c’è il fatto che qualsiasi azione intrapresa contro i militanti dell’IS avrebbe anche l’effetto di mettere dalla stessa parte gli USA e il presidente siriano Bashar Assad, che l’amministrazione Obama cerca da anni di deporre. Quindi, prima l’Iran e ora la Siria sono diventati i migliori amici dell’America? Eh no, questo no, precisa AP:
“Portavoce del Pentagono e del Dipartimento di Stato hanno affermato che gli USA non stanno cooperando o condividendo informazioni con il governo di Assad. I voli statunitensi avvengono in Siria orientale, lontano dalla gran parte delle difese aeree siriane. E gli esperti hanno messo in dubbio che la Siria possa tentare di abbattere un aereo americano mentre spiana la strada ad una possibile campagna di bombardamenti contro i nemici di Assad. … Per evitare di rafforzare inavvertitamente il governo siriano, la Casa Bianca potrebbe cercare di bilanciare gli attacchi contro lo Stato Islamico con attacchi al regime di Assad. Tuttavia, tale opzione per il presidente è largamente sgradevole, visto che potrebbe portare gli USA proprio a quell’impegno di lungo termine, per la stabilità della Siria, che Obama cercava di evitare.”
Quindi per riassumere: i bombardamenti limitati in Iraq (non richiesti dal governo iracheno) sembra ora si espanderanno in un bombardamento a tappeto, 24 ore al giorno, di bersagli dell’ISIS in Siria (a cui gli USA non stanno né chiedendo il permesso né porgendo le scuse), e nell’interesse della “dottrina di equità” l’America bombarderà le installazioni militari di Assad per mantenere un certo “equilibrio” tra i terroristi moderati, i terroristi estremisti (ed eserciti nazionali) e quelli spaventosi che peggio non si può. Ci siamo persi qualcosa?
Lunedì, il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha cercato di contrastare l’idea secondo cui le azioni contro l’IS potrebbero rinforzare Assad, dicendo: “Non siamo interessati a cercare di aiutare il regime di Assad.” Tuttavia, Earnest ha riconosciuto che “ci sono molte pressioni incrociate.
“Pressioni incrociate”, certo. E tutte umanitarie.
Fonte: Zero Hedge
Traduzione: Anacronista

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