mercoledì 27 agosto 2014

GLI EUROPEI SI STANNO SVEGLIANDO: “L’AMERICA CI SPAVENTA”


Di Roman Baudzus
In seguito all’abbattimento dell’aereo malese in Ucraina, i media occidentali hanno seguito la guida di Washington e manipolato le notizie per far credere agli europei che la Russia e i separatisti da essa supportati in Ucraina orientale fossero responsabili dell’abbattimento.
In Germania la stampa è stata un’estensione della macchina di propaganda di Washington, nonostante né questa né Kiev fornissero alcuna prova a supporto delle loro irresponsabili affermazioni.

Non ci è voluto molto, tuttavia, prima che l’opinione pubblica europea cominciasse a cambiare. Un fattore decisivo in tal senso sono state le minacce esplicite contenute in una legge statunitense, passata in entrambe le camere del Congresso, che potrebbe risultare in un’invasione dell’Olanda da parte dell’esercito degli Stati Uniti. (Vedi:   US-Kongress droht Niederlanden mit Invasion  ).
Quando ciò è diventato noto, indignazione è stata espressa non solo dal governo olandese, ma anche tra la popolazione. Secondo tale legge, se mai succedesse che dei cittadini americani vengano portati davanti al Tribunale Penale Internazionale dell’Aja e accusati, Washington eserciterebbe il diritto preventivo di invadere il paese per impedire il procedimento.

Teniamo presente che il governo della Malesia nel 2011 aveva permesso un processo i cui giudici, nella tradizione dei procedimenti britannici, avevano condannato sia George W. Bush che Tony Blair per crimini di guerra. ( Vedi:    Kuala Lumpur tribunal: Bush and Blair guilty   ).
Alcuni europei ora si domandano se ci sia una connessione tra la sentenza di questo tribunale e la perdita di due aerei malesi.
Inoltre, gli europei attenti e intelligenti si sono accorti Vedi: della campagna di Washington per demonizzare la Russia. Il 12 agosto un gruppo di professori olandesi ha spedito una lettera aperta al presidente russo Putin, nella quale i firmatari si scusavano ufficialmente per le menzogne propagandistiche diffuse dai media occidentali. (  Vedi: An open letter from the Netherlands to Putin… We are sorry!   )
In Europa, quelli che un tempo erano i “media di qualità” hanno perso la fiducia dei lettori. Un numero crescente di europei, che contano su siti internet come www.paulcraigroberts.org, sono molto ben informati riguardo alla natura propagandistica dei media mainstream occidentali. Il grafico pubblicato recentemente dall’importante giornale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung indica che, per un motivo o per un altro, i tedeschi hanno lasciato perdere i giornali. Le vendite di giornali tedeschi raggiunsero l’apice nel 1983, con una circolazione di 30,1 milioni di copie. Da allora le cose si sono deteriorate sempre più. Nel 2013 la circolazione si è ridotta a soli 17,3 milioni di copie vendute, ossia un declino del 42,5%, che a molti editori fa davvero male. I continui programmi di riduzione costi, i massicci tagli al personale e la scomparsa di un quotidiano come il Financial Times Germania sono la conseguenza del vassallaggio dei giornali a Washington. Per spiegare il declino si trovano molte scuse, ma il vero motivo è che i giornali tedeschi non prendono più i loro lettori seriamente.
I tedeschi si chiedono come mai il loro paese riunificato sia tuttora occupato dalle truppe statunitensi a 69 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, perché il loro paese non abbia una politica estera indipendente da Washington, e perché i media tedeschi non discutano pubblicamente di queste caratteristiche, molto strane per uno stato che si presume sovrano.
Da diversi anni, il carattere propagandistico dei media ha portato ad una grande resistenza tra i lettori di giornali, specialmente in Germania. Basta dare un’occhiata ai commenti pubblicati nei siti internet dei media mainstream, per vedere lettori arrabbiati e delusi lasciare i loro giornali un tempo preferiti e ora accusati di partecipare attivamente alla campagna di propaganda di Washington. Invece di giornalismo investigativo, i lettori vedono propaganda. Al posto di prove e resoconti veritieri, ci sono insinuazioni e accuse ridicole. Il giornale tedesco Die Welt ha perfino incolpato la Russia per l’epidemia del virus Ebola! ( http://www.welt.de/politik/ausland/article131459175/Russland-hat-Ebola-zur-Waffe-gemacht.html )
Visto il pericolo che Washington spinga l’Europa ad una guerra contro la Russia, ci si può rallegrare che così tanti europei non si facciano ingannare dalle infide menzogne dei media mainstream. Ora i siti internet hanno preso il posto abbandonato dai giornali. Questi media online, in gran parte indipendenti, si autodefiniscono “media alternativi” che hanno lo scopo di fornire informazione oggettiva e veritiera al posto della propaganda.
Alcuni dei grandi giornali tedeschi hanno distrutto quella poca credibilità loro rimasta quando hanno usato i social media per diffondere la loro affermazione secondo cui i commenti negativi nei loro siti erano scritti da persone pagate da Putin. Di fronte ad un’affermazione così grottesca non si sa se ridere o se piangere.
La domanda che resta senza risposta è: perché i media mainstream tedeschi servono Washington invece della Germania? Washington li paga bene per i servizi di propaganda?
Se guardiamo ai recenti avvenimenti a Ferguson, questi incidenti ci hanno fatto capire che lo stato di polizia statunitense non è solo in ascesa, ma è già qui. Le scene in televisione o sui video in internet, con brutali poliziotti militarizzati, equipaggiati per il combattimento sul campo di battaglia, che si scagliavano con estrema violenza verso manifestanti e giornalisti indifferentemente, in Europa hanno sollevato la domanda se l’America sia una democrazia o uno stato di polizia.
Il continuo massacro di persone nel Medio Oriente, insieme al supporto di Washington per il massacro israeliano di palestinesi e ora al massacro di russi in Ucraina orientale e meridionale da parte del governo che Washington ha installato a Kiev, hanno cambiato l’immagine dell’America da buona a cattiva. L’America non ci rassicura più; l’America ci spaventa.
In un articolo recente, il giornalista del Die Welt Ansgar Graw ha scritto: “Il giorno in cui la polizia USA è diventata il mio nemico.” Perfino i media tedeschi vassalli di Washington, che riportavano per il Die Welt, hanno ora provato di prima mano l’impatto violento della polizia americana. (Vedi http://www.welt.de/politik/ausland/article131363772/Der-Tag-an-dem-die-US-Polizei-mein-Feind-wurde.html e http://www.handelsblatt.com/politik/international/krawalle-in-ferguson-panzer-gegen-protestler/10356412.html )
Giornalisti tedeschi che avevano vissuto negli Stati Uniti per 15 anni stanno dicendo ai loro lettori che hanno deciso di lasciare gli USA. Riportano che nella “terra della libertà” le cose sono peggiorate a partire dall’11 settembre, e che sono stati minacciati, ammanettati e arrestati perché riportavano le proteste a Ferguson.
Il poliziotto che ha ucciso il diciottenne nero ha innescato le proteste, e la risposta alle proteste ha fatto aprire al mondo gli occhi sulla trasformazione dell’America in uno stato di polizia. Un paese le cui basi militari occupano gran parte del mondo nel nome dei diritti umani e della libertà, un paese che interferisce violentemente negli affari interni di nazioni sovrane, e che combatte guerre a piacimento, viene ora percepito muovere guerra alla propria popolazione oppressa. Auto-esentandosi dagli standard che applicano a tutti gli altri, gli USA hanno distrutto la loro credibilità.
Ora gli olandesi aspettano che appaiano le truppe statunitensi all’Aja, in caso il diritto internazionale venga applicato ai criminali di guerra di Washington. Come ha scritto una rivista tedesca recentemente, “con amici come l’America, non abbiamo bisogno di nemici.”
Traduzione: Anacronista

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