martedì 26 agosto 2014

DI BATTISTA , ATTACCATO DALLA POLEMICA DEGLI... STOLTI, CHIAMIAMOLI COSI.



Grande polemica intorno alle dichiarazioni di Di Battista contenute in questo post sul blog di Beppe Grillo. Dopo una lucida analisi storico geografica, la frase più incriminata sarebbe stata:
“… Dovremmo smetterla di considerare il terrorista un soggetto disumano con il quale nemmeno intavolare una discussione. Questo è un punto complesso ma decisivo. Nell’era dei droni e del totale squilibrio degli armamenti il terrorismo, purtroppo, è la sola arma violenta rimasta a chi si ribella. E’ triste ma è una realtà. Se a bombardare il mio villaggio è un aereo telecomandato a distanza io ho una sola strada per difendermi a parte le tecniche nonviolente che sono le migliori: caricarmi di esplosivo e farmi saltare in aria in una metropolitana. Non sto ne giustificando né approvando, lungi da me. Sto provando a capire. Per la sua natura di soggetto che risponde ad un’azione violenta subita il terrorista non lo sconfiggi mandando più droni, ma elevandolo ad interlocutore. Compito difficile ma necessario, altrimenti non si farà altro che far crescere il fenomeno….”


Indignati, molti commentatori hanno esternato totale dissenso per queste affermazioni che indurrebbero a trattare con il terrorista, il nemico, il tagliatore di teste di donne e bambini… al grido di “se lo facessero a tua madre o tua sorella o ai tuoi figli, tu non interverresti????”


A parte che l’estrapolazione della frase del contesto è una maniera subdola e vigliacca per evitare di affrontare il probema, a questi guerrafondai da strapazzo capaci di indignarsi a comando di fronte alle immagini violente (e di cascare così, per l’ennesima volta, nei false flag orchestrati ad arte) varrebbe forse la pena di ricordare un po’ di storia:
Forse che i ribelli libici erano la rappresentanza del popolo? Forse che era vero che Gheddaffi li avrebbe bombardati con l’aviazione? Forse che non sappiamo che Gheddaffi era diventato il nemico numero uno dell’FMI e dei poteri finanziari Usangloisraeliani nel momento in cui si stava adoperando per il rilancio dell’Africa e del suo popolo, a partire da una moneta legata all’oro e slegata dal dollaro, passando per satelliti di comunicazione posseduti dagli stati africani fino alle politiche sociali? Forse che ci siamo già dimenticati di essere stati trascinati in una guerra contro una piccola nazione, riportandola indietro di secoli, senza che ne abbiamo capito veramente il motivo?
Forse abbiamo dimenticato che siamo stati portati in guerra contro l’Irak che non aveva nessun legame con l’attentato dell’11 settembre (si veda video ammissione di Bush), con la scusa delle armi di distruzione di massa, di cui i suddetti usangloisraeliani avevano affermato di avere le prove, riportando il paese nelle barbarie, nel terrorismo e nel medioevo?
Forse abbiamo dimenticato i tentativi patetici di sollevare l’opinione pubblica mondiale con l‘abbattimento dell’aereo sull’Ucraina, peraltro già smascherati dall’esercito russo, con una serie di interrogativi ai quali i suddetti poteri forti non hanno dato risposta?
Abbiamo dimenticato che Bin Laden era un agente CIA?
Abbiamo dimenticato che, per ammissione della stessa Hilary Clinton, l’ISIS è “… una loro creatura, sfuggitagli di mano“?
Abbiamo dimenticato che gli ortodossi afghani sono stati creati, istruiti e finanziati dagli americani?
Abbiamo dimenticato l’incidente del Golfo del Tonchino?
Abbiamo dimenticato Pearl Harbour?
Abbiamo dimenticato il Britannia e il Maine, esempi clamorosi di false flag utili a giustificare, presso l’opinione pubblica, l’ingresso in guerra?
Siccome, come sappiamo, la prima vittima di ogni guerra è la verità, sarà il caso che ce le ricordiamo, queste cose, e le ricordiamo anche agli altri, facili guerrafondai dell’ultima ora tele-pilotati ad uso e consumo dei poteri finanziari. Perchè altrimenti cadremo facili vittime di un marketing sapiente, che sa dosare immagini, suoni, colori e storie per portarci ad accettare di tutto (tanto, si sa, il marketing l’hanno inventato loro, e venderci una saponetta, acqua zuccherata o una guerra non fa poi tanta differenza).

Perchè, se come già detto, ogni guerra è guerra di banchieri, io non voglio morire, nè mandare a morire i miei figli, per difendere gli interessi di coloro che ci hanno tolto la libertà schiavizzandoci col debito eterno.

by Alberto MediciI
FONTE: http://www.stampalibera.com/index.php?a=27658

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