venerdì 11 luglio 2014

Attacco a Gaza: l’aviazione israeliana fa strage di civili palestinesi













l’aviazione israeliana fa strage di civili palestinesi L’aviazione israeliana ha intensificato le sue missioni di bombardamento sulla striscia di Gaza, una zona densamente popolata (1.700.000 abitanti) con una ampiezza di 14 Km, che costituisce una enclave palestinese autonoma, sebbene da anni sottoposta a blocco dall’Esercitoe dalla Marina israeliana. Il portavoce del governo israeliano ha riferito di 160 attacchi che, secondo le autorità israeliane, avrebbero colpito 120 postazioni e rifugi di Hamas da dove si ritiene che venissero lanciati i razzi contro il territorio di Israele. Gli attacchi ed i bombardamenti dell’aviazione israeliana hanno prodotto più di 43 morti palestinesi e ferito oltre 300 persone, secondo l’ultimo bilancio delle vittime. In realtà a Gaza si sono contati ben 273 attacchi aerei su zone intensamente abitate e questo ha prodotto in grande maggioranza vittime civili, donne e bambini in particolare. Gaza ninos entre las ruinas Gli israeliani hanno utilizzato caccia bombardieri F16, elicotteri Apache e droni, trasformando vari edifici residenziali in ammassi di rovine e facendo elevare alte colonne di fumo e di fiamme nel cielo di Gaza. Vedi Video: Hispantv.com/detail Un attacco ha colpito una casa di Beith Hanun, nel nord di Gaza, uccidendo 6 persone di una stessa famiglia. Vari bambini sono rimasti vittime dei bombardamenti aerei e moltissimi fra loro sono rimasti gravemente feriti. Alcuni attacchi hanno preso forma di assassini selettivi. Alcuni membri del movimento Hamas sono morti in quanto colpiti da missili diretti contro le loro abitazioni ed i loro veicoli o assassinati mentre erano a piedi in strada. In altri casi si è trattato di veri e propri massacri diretti indiscriminatamente contro abitazioni civili che sono poi rimaste incendiate e sono crollate mettendo in una trappola mortale tutte le famiglie residenti e questo spiega l’alto numero di bambini rimasti vittime dei raid aerei. La situazione di Gaza era già molto difficile a causa del regime prolungato di blocco effettuato dalle autorità israeliane con carenza di generi di prima necessità, medicinali ed acqua razionata. Dopo questa azione di guerra condotta da Israele lo scenario diventa catastrofico da emergenza umanitaria con gli ospedali che straboccano di feriti e assoluta carenza di plasma e di medicinali. Sono stati rivolti appelli da più parti alla cessazione delle ostilità ma tutto sembra inutile con il governo di Netanyahu che è deciso anzi ad intensificare l’offensiva per effetto dei razzi sparati dal territorio di Gaza che sono stati in parte intercettati ed altri sono caduti in varie località senza peraltro provocare grossi danni ma molta paura e stato di tensione. Testimonianza di una cooperatrice italiana a Gaza GAZA – “Ecco un altro botto”. Meri Calvelli, cooperante italiana che ben conosce la terra palestinese, è anche oggi a Gaza, dove “è tutto chiuso”. “Ci sono stati solo i funerali delle vittime”, dice in un’intervista telefonica ad Aki – Adnkronos International, descrivendo una situazione “paralizzata” mentre continuano le operazioni israeliane. Nella Striscia, racconta, “cercano di continuare a funzionare gli ospedali, perché i feriti continuano ad arrivare”, ma a Gaza -come dicono i palestinesi- “le medicine mancano sempre, da anni a causa dell’embargo”. Molte zone della Striscia continuano a essere colpite con “missili e bombardamenti, anche se di intensità minore rispetto alla notte appena trascorsa, quando ci sono stati 165 attacchi aerei”, racconta la Calvelli, denunciando come ieri sia stato colpito anche lo European Hospital di Khan Yunis, “che ha perso la terapia intensiva” e che “non era esattamente un obiettivo sensibile militare”. “La notte scorsa si è scatenata tutta la forza dell’attacco militare – afferma con l”esperienza’ di chi conosce Gaza da più di dieci anni – Gli attacchi stanno continuando anche in questo momento, tirano i carri armati e la Marina israeliana, colpiscono la Striscia di Gaza in lungo e in largo”. “Durante la notte le operazioni non sono state così tanto mirate”, prosegue, riferendo di almeno “30 abitazioni di civili” colpite e distrutte negli attacchi israeliani nell’ambito della ‘Operazione confine protettivo’. “Poi a un certo punto hanno iniziato a tirare più per disturbare che per colpire, hanno colpito anche intorno al porto, dove non ci sono obiettivi militari”, racconta la Calvelli, cooperante del Centro Italiano di Scambi Culturali di Gaza. “Oltre alla distruzione ci sono le vittime, che sono civili, come sempre accade in queste situazioni”, denuncia, spiegando come “purtroppo i palestinesi si aspettassero questo attacco visto che campi aperti di Gaza erano stati immediatamente bombardati dopo il rapimento” dei tre giovani israeliani in Cisgiordania, poi uccisi. “Ora è una situazione di braccio di ferro. Hamas, che non ha rivendicato, non ha intenzione di mollare finché – ricorda – non verranno accettate le sue condizioni”, il ritorno alla tregua del 2012, il rilascio dei prigionieri scarcerati in base ad accordi precedenti con Israele e nuovamente arrestati e l’apertura dei confini. E la popolazione di Gaza “non è rassegnata, è troppo abituata a vivere con la guerra. Gaza è il luogo in cui viene sperimentata la punizione collettiva. Qualsiasi cosa accada tutti pagano tutto”. Fonti: Italianirib Hispantv Almanar

 http://www.controinformazione.info/attacco-a-gaza-laviazione-israeliana-fa-strage-di-civili-palestinesi/

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