giovedì 24 luglio 2014

ATTACCO FRONTALE ALLA CASA BIANCA: LA CORTE D'APPELLO DI WASHINGTON CONDANNA L'AMMINISTRAZIONE OBAMA (DIMISSIONI?)

ATTACCO FRONTALE ALLA CASA BIANCA: LA CORTE D'APPELLO DI WASHINGTON CONDANNA L'AMMINISTRAZIONE OBAMA (DIMISSIONI?)
NEW YORK - Un collegio di tre giudici della Corte d'appello di Washington - tribunale secondo soltanto alla Corte Suprema - ha assestato un colpo durissimo alla riforma della sanita' Affordable Care Act e alla Casa Bianca.
Il tribunale ha stabilito ieri che l'amministrazione del presidente Barack Obama ha violato la legge: il presidente "ha speso miliardi di dollari dei contribuenti su cui non aveva alcuna autorita' di spesa, e ha sottoposto milioni di datori di lavoro e individui a tasse che non aveva l'autorita' di imporre", scrive il "Wall Street Journal".

Il quotidiano dipinge la sentenza scaturita dal caso "Halbing v. Burwell" come un giudizio riguardante non tanto la riforma sanitaria in se' - una questione contingente, pur se di estrema rilevanza - quanto l'autorita', arrogatasi dal presidente, "di imporre tasse di propria iniziativa alla stregua di un autocrate".
In sostanza, la sentenza emessa ieri non fa che ordinare al presidente di applicare la riforma Affordable Care Act alla lettera, senza reinterpretare o mutare le disposizioni approvate dal Potere legislativo come accaduto piu' volte negli ultimi mesi.
Per l'amministrazione, pero', la sentenza rappresenta un enorme grattacapo. Almeno 36 Stati dell'Unione, infatti, saranno esclusi dall'emissione di sussidi assicurativi ai consumatori, e dovranno sostenere per intero il peso dei costosissimi piani di assicurazione sanitaria previsti dalla riforma, che soltanto a posteriori e' stata "corretta" tramite interventi estemporanei del presidente.
Per alcuni Stati e molti assicurati, la sentenza potrebbe tradursi n un raddoppio dei costi, che farebbe loro avvertire il vero costo dell'Affordable Care Act.
Il cuore della sentenza, pero', riguarda proprio il presidente: "Spesso sono gli stessi difensori del presidente ad ammettere che questi stia facendo il contrario di quanto previsto dalla legge federale", che Obama sostiene invece di rispettare alla lettera.
Si tratta, sottolinea il quotidiano Usa, dello stesso presidente che ha apertamente affermato di disporre "di una penna, e di un telefono" per modificare unilateralmente gli esiti del processo legislativo quando non produce risultati che lo soddisfino.
La visione estensiva del Potere esecutivo sposata da Obama, accusa il "Wall Street Journal, "e' gia' stata respinta 13 volte all'unanimita' dalla Corte Suprema", eppure ancora oggi le critiche in tal senso vengono definite strumentali o partigiane dalla Casa Bianca e dal fronte democratico.
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