giovedì 5 giugno 2014

Ucraina: Obama stanzierà 1 miliardo di dollari per aumentare gli schieramenti militari USA

Dopo l’annessione della Crimea da parte di Mosca ed i successivi tumulti scoppiati nell’Ucraina dell’Est a causa delle proteste della minoranza filorussa, già lo scorso aprile il presidente USA aveva inviato in Polonia 150 soldati americani per delle esercitazioni militari.
Il piano punta a “intensificare le partnership” anche con la Moldavia e la Georgia, Paesi con cui la Russia ha diverse dispute territoriali, e prevede inoltre l’installazione di attrezzature per migliorare le infrastrutture in vista di una maggiore cooperazione con la NATO. 

A sostenerlo c’era il suo omologo polacco, Bronislaw Komorowski, che ha promesso che la Polonia aumenterà il suo bilancio militare fino al 2 per cento del PIL. Una mossa ben accolta da Obama che ha ricordato che ogni “alleato della NATO deve fare la sua parte”. Difatti, tutti i membri dell’Alleanza Atlantica dovrebbero destinare il 2 per cento del loro PIL alla difesa. 
L’annuncio in pompa magna del presidente non manca di alcuni punti oscuri, innanzitutto perché sembra confezionato a puntino non tanto per salvaguardare l’Europa dell’Est, quanto per mostrare i muscoli alla Russia. Inoltre, al momento non è ancora arrivato il sì del Congresso e lo spazio di manovra degli Stati Uniti sembrerebbe piuttosto limitato. 
Non si deve però sottovalutare il fatto che il problema principale di Kiev non è la mancanza di armi, ma la sua abbondanza, e che l’invio di nuovi armamenti in Ucraina potrebbe peggiorare la situazione. Bisogna infatti ricordare che stiamo parlando di un Paese che, al momento del crollo dell’URSS, ha ereditato la più sofisticata e avanzata industria militare e che esporta ogni anno 1,3 miliardi di dollari in armi. Pertanto fornirgli maggiori armamenti non è detto che possa essere la soluzione migliore in momento in cui milizie e fazioni hanno un grande potere.
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