mercoledì 4 giugno 2014

RENZI ACCUSO' LA RAGIONERIA D'AVER ''MENTITO'' SULLA NON COPERTURA DEGLI 80 EURO. ORA BRUXELLES ACCUSA: MANCANO 9 MILIARDI

RENZI ACCUSO' LA RAGIONERIA D'AVER ''MENTITO'' SULLA NON COPERTURA DEGLI 80 EURO. ORA BRUXELLES ACCUSA: MANCANO 9 MILIARDI
A Bruxelles non si sono bevuti i "cinque" e i selfie di REnzi: ieri è arrivata la prima clamorosa bocciatura della politica economica del governo. Mancano all'appello 9 miliardi di euro che sono serviti a finanziare gli 80 euro in busta paga che "sono serviti a Renzi per vincere le elezioni europee" come ha detto testualmente Susanna Camusso, mica Silvio Berlusconi. Soldi che il governo Renzi non poteva spendere e che ora deve recuperare con "sacrifici aggiuntivi".

Se una porcata del genere l'avesse fatta Silvio Berlusconi, tutti l'avrebbero accusato - giustamente - di voto di scambio, roba da galera. In ogni caso, nonostante l'ostentato ottimismo i conti pubblici continuano a peggiorare e le tasse non accennano a calare, anzi aumentano. A parte la tassa sui passaporti, salita dell'80%, c'è il solito aumento delle accise su sigarette e quant'altro da tabaccaio, ma si prospetta sia la reintroduzione della tassa di successione sia ila riforma del catasto che altro non è che una violenta patrimoniale sugli immobili. Su tutti gli immobili, dal monolocale di periferia all'attico in centro.
Per fare questo macello non serviva un giovanotto sparaballe, bastava tenersi Monti o Letta. 
Che farà Renzi? Accuserà i superesperti di Bruxelles di falso, come fece alcune settimane con i tecnici del Senato? In quell’occasione sostenne che i funzionari incaricati di valutare le coperture finanziarie del decreto per gli 80 euro criticavano la misura del governo per ritorsione, in quanto inferociti dal taglio degli stipendi pubblici. Una bugia pietosa, naturalmente, ma che nell’immediato è servita, perché ha tappato la bocca ai ragionieri di Palazzo Madama, i quali, non essendo abituati a polemiche di questo tipo, da servitori dello Stato hanno abbozzato.
Ora però si fa più difficile mettere nel mirino i tecnici di Bruxelles. I conti sono conti e per quanto a noi non piacciano i parametri imposti dalla Ue non siamo del parere che si debbano aggirare mentendo, ma semmai cambiando le regole. Ne consegue che o presto il presidente del Consiglio riuscirà a convincere i partner europei della necessità di modificare i vincoli imposti ai paesi dell’Unione oppure presto di toccherà fare i conti con una procedura d’infrazione.
Si ringrazia Libero per l'articolo pubblicato sul tema - Redazione Milano
http://www.ilnord.it/

Nessun commento:

Posta un commento