martedì 13 maggio 2014

SCIE CHIMICHE: IL 2 GIUGNO 1 MILIONE DI PERSONE AL QUIRINALE

Roma: scie chimiche


di Gianni Lannes

Non siamo cavie: osservate il cielo o sarà troppo tardi. Con le esplosioni nucleari hanno fatto impazzire il clima per ingordigia di dominio e bulimia di profitto. La Nato e lo Stato italiano ci stanno avvelenando da 12 anni con irrorazioni chimiche, scaricate a bassa quota da bombardieri privi di segni di riconoscimento che navigano prevalentemente nelle aerovie militari. Non si tratta di Ufo, bensì di pianificazioni criminali del governo degli Stati Uniuti d'America. Esiste una correlazione tra intossicazione di metalli pesanti e malattie neurologiche in aumento vertiginoso. Hanno inquinato aria, acqua e frutti della terra.
Siamo preda di una deriva autoritaria e totalitaria. Il 19 luglio 2001, durante la mattanza statale di pacifici manifestanti a Genova, il primo ministro Silvio Berlusconi e il presidente Bush hanno firmato un trattato segreto sulle sperimentazioni climatiche, violando leggi e normative nazionali e internazionali.
In Italia chi osa parlare dell’aerosolterapia bellica coattiva che ha trasformato i centri abitati in gigantesche camere a gas, viene denigrato e minacciato, come è accaduto in Liguria ai fratelli Marcianò, critici antesignani del fenomeno nello Stivale. Addirittura Matteo Renzi, in tv, alla trasmissione Ballarò della Rai, ha annunciato il trattamento sanitario obbligatorio per gli avvistatori di scie chimiche iscritti al Pd. Si tratta di una minaccia inaudita che deve comportare le istantanee dimissioni dell’attuale primo ministro pro tempore.
Sulla base di una rigorosa analisi della situazione, poiché la magistratura italiana non ha giurisdizione sulle attività belliche della Nato, nonché delle forze armate degli Stati Uniti d’America in Italia, è opportuno arrestare il fenomeno subito con pratiche nonviolente delle masse popolari.
Dal 2003 ad oggi, i vari governi (Berlusconi, Prodi, Berlusconi, Monti, Letta, Renzi) non hanno mai risposto alle interrogazioni parlamentari, e quando in rari casi l' hanno fatto, hanno mentito spudoratamente.
Attualmente, l’unica strada risolutiva da percorrere è una pacifica mobilitazione sociale. Il popolo sovrano sulla base di una consapevolezza critica, se intende sopravvivere e garantire un futuro alle prossime generazioni nonché alla Terra che ci dà la vita, deve obbligare con metodi nonviolenti le istituzioni dello Stato, a partire dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a far sospendere immediatamente tali attività belliche contro l’ignara popolazione e a valutare i danni sull’ambiente e sulle persone.


Il più pericoloso nemico è dentro ognuno di noi: quelli fuori ne sono solo il riflesso, Niente è ineluttabile e bisogna osare. Il sistema di potere teme più di qualunque cosa il risveglio individuale della coscienza e la ribellione sociale. Solo uniti si vince per affermare il bene comune.
Noi tutti abbiamo il dovere morale di preservare la vita e le future generazioni. Mai più guerre! Non lasciamoci schiavizzare e sterminare.  SU LA TESTA!

Programma in sintesi:
incontro a Roma il 2 giugno 2014, alle ore 11 nella piazza del Quirinale, pronti a mettere in atto uno sciopero generale ad oltranza che prevede astensione dal lavoro (per chi ancora ne vanta qualcuno) e sciopero fiscale a livello nazionale. Requisito fondamentale: l’evento potrà essere realizzato efficacemente soltanto se affluiranno almeno 1 milione di persone. Entro il 31 maggio sarà effettuata una conta di adesioni, e se non si raggiungerà il numero di partecipanti utile prefissato, l'evento sarà rimandato ad altra data, evitando eventuali strumentalizzazioni.
 RIFERIMENTI:

Nessun commento:

Posta un commento