martedì 27 maggio 2014

ITALIA…STA ANDANDO TUTTO A PUTTANE!

ITALIA…STA ANDANDO TUTTO A PUTTANE!


I lettori mi scuseranno per questo titolo un pò spinto per il nostro carattere, ma francamente dopo aver appreso la notizia di ieri non si poteva scrivere diversamente anche se in questo siamo in buona compagnia… Istat, dal 2014 anche droga e prostituzione nel calcolo del Pil


Tutti i Paesi Ue, compresa l’Italia, inseriranno ”una stima nei conti (e quindi nel Pil)” delle attività illegali, come ”traffico di sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando (di sigarette o alcol)”. La novità sarà inserita a partire dal 2014 nei conti, in coerenza con le linee Eurostat. Lo rileva l’Istat.

Il 2014 segna il passaggio ”ad una nuova versione delle regole di contabilità”, tanto in Italia come in gran parte dei paesi Ue. Il cambiamento interesserà anche il Pil. Lo comunica l’Istat, spiegando che le spese per ricerca e sviluppo saranno considerate investimenti e non più costi, un cambiamento che ”determina un impatto positivo” anche ”sul Pil”. L’aggiornamento potrebbe portare per l’Italia, si stimava a gennaio a Bruxelles, a una revisione al rialzo del livello del Pil tra l’1% e il 2%.

Si tratta di una novità che rientra nelle modifiche condivise a livello europeo e connesse, evidenzia l’Istat, al ”necessario superamento di riserve relative all’applicazione omogenea tra paesi Ue degli standard già esistenti”.

Nello specifico, tra le riserve trasversali avanzate ce ne è una, sottolinea l’Istituto, che ”ha una rilevanza maggiore”, in quanto, appunto, riguarda l’inserimento nei conti delle attività illegali, che già il precedente sistema dei conti nazionali, datato 1995, aveva previsto, ”in ottemperanza al principio secondo il quale le stime devono essere esaustive, cioè comprendere tutte le attività che producono reddito, indipendentemente dal loro status giuridico”.

L’Istat riconosce come la misurazione delle attività illegali sia ”molto difficile, per l’ovvia ragione – spiega – che esse si sottraggono a qualsiasi forma di rilevazione, e lo stesso concetto di attività illegale può prestarsi a diverse interpretazioni”. Ecco che, aggiunge, ”allo scopo di garantire la massima comparabilità tra le stime prodotte dagli stati membri, Eurostat ha fornito linee guida ben definite. Le attività illegali di cui tutti i paesi inseriranno una stima nei conti (e quindi nel Pil) sono: traffico di sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando (di sigarette o alcol)”.

Quindi viene almeno circoscritto il range per mettere a punto una stima del peso di quest’area. A riguardo può essere utile ricordare come l’Istat già inserisca nel Pil il sommerso economico, che deriva dall’attività di produzione di beni e servizi che, pur essendo legale, sfugge all’osservazione diretta in quanto connessa al fenomeno della frode fiscale e contributiva.

Le ultime stime dedicate risalgono al 2008, e indicano come il valore aggiunto prodotto nell’area del sommerso sia compreso tra un minimo di 255 e un massimo 275 miliardi di euro. Il peso dell’economia sommersa è quindi stimato tra il 16,3% e il 17,5% del Pil

Questo vi da la dimensione di come in economia si possa giocare o manipolare senza tanti problemi le cifre e le percentuali.

…”in ottemperanza al principio secondo il quale le stime devono essere esaustive, cioè comprendere tutte le attività che producono reddito, indipendentemente dal loro status giuridico”.

Scusate la feroce ironia, ma allora perchè non comprendere anche gli omicidi, magari di pensionati, cosi poi lo Stato risparmia sulle pensioni e i giovani trovano lavoro, sai che volo del PIL si avrebbe nel giro di un battito di ciglia?

Solo un SISTEMA FALLITO amministrato da un manipolo di FALLITI psicopatici poteva progettare di inserire nel PIL attività illegali che genereranno pure reddito ma non fanno entrare un solo centesimo di tasse! GAME OVER.

Ieri il professor Deaglio ha suggerito sempre in onore alle medie dei polli di trilussa che questo aiutino potrebbe comportare un’entrata ipotetica di 90 miliardi per le nostre statistiche trilussiane, si 90 miliardi che abbatterebbero definitivamente il debito pubblico e cancellerebbero per sempre menate anacronistiche come il rapporto debito/pil e il fiscal compact!

Ovviamente la sto facendo semplice e gioco con l’ironia, ma ormai non c’è più nulla da scherzare in un sistema FALLITO come l’attuale, dove ormai le statistiche e le regole contabili vengono quotidianamente infrante e manipolate, soprattutto dal sistema finanziario.

Prima più gente lo comprende e meglio è per ripartire da zero, con un reset totale!

Mi dispiace ma questa è la pura e semplice realtà, bisogna prenderne atto, come noi facciamo da anni, mentre altri vi illudono inutilmente, in direzione sempre e solo ostinata e contraria!

Tratto da:http://icebergfinanza.finanza.com

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