martedì 29 aprile 2014

Spot pro-Europa: Magdi Allam denuncia la RAI

Illegali gli spot pro euro. Denuncio la Rai
Denuncio la Rai per l’utilizzo indebito di denaro pubblico e per violazione della sua funzione di informazione corretta e imparziale promuovendo dieci spot di propaganda dell’euro e di quest’Unione Europea alla vigilia di elezioni europee in cui gli italiani il 25 maggio saranno chiamati a fare una scelta storica: o la prosecuzione di un crimine epocale che sta trasformando la ricca Italia in italiani poveri, che porrà fine all’Italia come Stato nazionale e la morte della nostra civiltà, o il riscatto della sovranità monetaria, legislativa, giudiziaria, nazionale e la salvaguardia della certezza delle nostre radici, valori e identità.
L’arbitrio amministrativo e la disinformazione sono del tutto palesi considerando che circa la metà degli italiani sono contro l’euro e contro quest’Unione Europea, così come emerge dai recenti sondaggi (http://scenarieconomici.it/tutti-i-sondaggi-sulleuro-media-degli-ultimi-4-sondaggi-lira-423-euro-477/).
A nome dell’Associazione “Salviamo gli italiani”, da me presieduta, l’avvocato Marco Mori ha inviato un esposto alla Commissione Parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, presieduta da Roberto Fico del M5S, e all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazione (Agcom), presieduta da Angelo Marcello Cardani, già docente alla Bocconi e stretto collaboratore di Mario Monti alla Commissione Europea.
Nell’esposto si denuncia il fatto che la Rai abbia preso direttamente posizione per una delle due tesi che si stanno confrontando sul panorama elettorale; si evidenzia che tale scelta aziendale non è assolutamente compatibile con la normativa vigente in materia di cui alla Legge n. 103/1975 e DLT n. 177/2005; in particolare è circostanza di palmare evidenza che “l'indipendenza, l'obiettività e l'apertura alle diverse tendenze politiche, sociali e culturali, nel rispetto delle libertà garantite dalla Costituzione, sono principi fondamentali della disciplina del servizio pubblico radiotelevisivo”, come da delibera AGCOM n. 138/14/CONS”.

Chiedo pertanto che la Rai “venga sanzionata ai sensi di legge per la violazione dell’obbligo del pluralismo informativo in materia elettorale con l'immediata adozione dei provvedimenti d’urgenza volti all'interruzione dei comportamenti illegittimi posti in essere ed in premessa meglio specificati nonché con condanna agli opportuni comportamenti riparatori nel pieno rispetto del pluralismo informativo che deve obbligatoriamente connotare il servizio pubblico radiotelevisivo”.
Ad esempio nello spot “Che cos'è l'Europa”, andato in onda il 4 aprile
(http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-c40db244-5b4a-4492-8142-88117af65217.html) si presenta l’Unione Europea come “uno spazio di pace e democrazia...un esperimento mai tentato prima e ancora in corso, per continuare a contare nel mondo. La sua lezione l'ha imparata dalla guerra. Il suo inno infatti, non parla di gloria, di morte e di conquiste. Il suo inno parla di gioia”. Nessun riferimento alla guerra finanziaria in corso e alla schiavitù dell’euro che stanno condannando a morte l’economia reale e impoverendo i popoli, o agli interventi militari europei nei Balcani, in Afghanistan, in Iraq, la guerra che ha devastato la Libia e che sta distruggendo la Siria o il sostegno alle forze anti-russe in Ucraina che ha portato allo smembramento dello Stato.
Nello spot “La generazione Erasmus”, andato in onda il 12 aprile (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-bd68d251-454b-4f58-8d66-dff5bb487748.html), si attribuisce ai programmi di studio promossi dall’Unione Europea (con i nostri soldi) il merito di essere diventati “un po' uomini e donne di mondo perché hanno imparato che la diversità è una ricchezza e non un problema”, concludendo che “la cosiddetta generazione Erasmus è forse la prima a sentirsi davvero europea prima che italiana francese o tedesca. Per fare l'Europa bisogna fare prima gli europei”. Nessun riferimento al fatto che l’Europa si disinteressa del tutto dei giovani, tanto è vero che su 500 milioni di abitanti solo 80 milioni (il 16%) ha meno di 30 anni, e che proprio i giovani sono le prime vittime della crisi economica causata dall’euro e dalla dittatura bancaria (in Italia oltre 42% dei giovani sono disoccupati).
Attendiamo fiduciosi una immediata presa di posizione sia da parte di Fico (possibile che finora non se ne sia accorto visto che il M5S si fonda sull’inflessibilità morale e promette di rivoluzionare l’Europa anche se in modo contraddittorio), sia da parte di Cardani (da cui ci attendiamo una valutazione imparziale a prescindere dalla sua probabile scelta eurista e europeista). 


Fonte: ioamolitalia.it

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