mercoledì 23 aprile 2014

La beffa degli 80 euro in busta paga

I primi a dover sborsare per l’arrivo di nuove tasse saranno le imprese che dovranno dare allo Stato ben 600 milioni di euro entro giugno in un unico provvedimento a causa della rivalutazione dei beni, ovvero grazie ad una legge dell’ultimo minuto si scopre che per le aziende la rivalutazione è ora al 12% se il bene non è ammortizzabile e sale al 16% se ammortizzabile e non si potrà più pagarla in tre rate annuali.

Ma come abbiamo anticipato questi balzelli iniqui riguarderanno un po’ tutti e così spuntano nuove tasse anche per famiglie e risparmiatori. I più colpiti da questa mannaia saranno soprattutto i risparmiatori tant’è che vi sarà un maxi-prelievo sulle rendite finanziarie al 26%, che considerando tutti i balzelli collaterali arriva al 35-36% . E così anche gli anziani e tutti coloro che detengono dei conti correnti dovranno fare i conti  con gli interessi sui depositi e sui conti correnti, che vedranno il regime impositivo schizzare fino al 26 per cento. Niente sconti neppure per il prelievo sul conto in banca che scatterà dal primo luglio con un rincaro che passa dal 20 per cento al 27 per cento.
Tutte entrate queste in realtà che andranno ad agevolare anche gli istituti di Credito che però dovranno poi a loro volta rifocillare le casse dello Stato chiamate a versare entro metà giugno in un’unica soluzione più del doppio di quanto inizialmente stabilito dalla legge di stabilità per la rivalutazione delle quote detenute da Bankitalia.
Come sempre, facendo i conti della serva, sembra proprio che gli 80 euro in busta paga non siano un regalo ma la maledizione del governo Renzi che si beffa di noi due volte: una facendoci credere di aiutarci e l’altra sfilandoci nuovo danaro dalle tasche con balzelli iniqui ben nascosti e assai costosi.
Guerriero del Risveglio

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