mercoledì 12 marzo 2014

Le banche si lamentano per le troppe tasse!

Se persino le banche hanno il barbaro coraggio di lamentarsi per l’elevato livello della tassazione, vuol dire che veramente siamo arrivati alla frutta e forse anche all’ammazza caffè, già che ci troviamo.
Dimentiche del generoso e non certo disinteressato aiuto accordato loro dall’amico Mario Draghi, governatore della BCE, che ha ridotto il livello dei tassi di interesse sulla soglia dello 0% che gli permette, ricordiamolo bene, di acquistare i titoli del debito sovrano che rendono poi un profitto assai elevato, le banche si lamentano per la stretta fiscale. A recitare la sceneggiata, ci ha pensato nei giorni scorsi, il presidente dell’ABI Antonio Patuelli, che è intervenuto al XX congresso della FABI.
Peccato però che il buon Patuelli si sia dimenticato di dirci perché le banche non si decidono più da oltre cinque anni a riaprire i rubinetti del credito che, in questa fase di congiuntura economica caratterizzata da profonda e duratura recessione, darebbe senz’altro una boccata d’ossigeno molto importante a famiglie ed imprese.
Con lo Stato che se fosse retto da persone serie, oneste ed interessate al benessere collettivo, dovrebbe poi impegnarsi a controllare ed a verificare che gli istituti di credito eroghino prestiti a condizioni dignitose e non certo usuraie, come invece accade oggi in quei rari casi in cui esistano mutui o fidi che sono stati miracolosamente accordati!
Franco Svevo
http://www.signoraggio.it/le-banche-si-lamentano-per-le-troppe-tasse/

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