mercoledì 12 marzo 2014

INCHIESTA ESPLOSIVA DEL FINANCIAL TIMES SULLA BCE: ''TRATTAMENTI DI FAVORE PER LE BANCHE TEDESCHE, EVITATI CONTROLLI''

INCHIESTA ESPLOSIVA DEL FINANCIAL TIMES SULLA BCE: ''TRATTAMENTI DI FAVORE PER LE BANCHE TEDESCHE, EVITATI CONTROLLI''
LONDRA - Il Financial Times è autore di un'inchiesta finanziaria sulla Banca Centrale Europea che svela una realtà estremamente grave: trattamento di favore - e che favore - per le banche tedesche a discapito di tutte le alte banche europee, ma prima ancora dei cittadini NON tedeschi d'Europa. Ce n'è abbastanza per pretendere le dimissioni di Mario Draghi e la messa sotto accusa dell'intero consiglio di amministarzione della BCE, complice.
Leggiamo:

"Nella revisione radicale dei bilanci degli istituti di credito da parte della Banca Centrale Europea, le banche tedesche riescono a sfuggire al controllo del loro portafoglio mutui ipotecari, benché gli organi di vigilanza esprimano dei timori sull'esistenza di una bolla immobiliare nella più grande economia della zona euro.
Secondo gli addetti ai lavori, le banche tedesche, comprese Deutsche Bank e Commerzbank, non devono trasmettere i dettagli dei prestiti concessi ai proprietari di case in occasione della revisione della qualità dell'attivo condotta dalla BCE, che mira a far luce sui portafogli delle banche della zona euro.
I dirigenti delle banche hanno detto di aver fatto pressioni perché gli immobili residenziali tedeschi fossero esentati dall'indagine della BCE, perché sarebbe stato costoso valutare nuovamente i propri portafogli in linea con le regole stabilite dagli organi di vigilanza.
Gli acquirenti di case tedeschi incontrano delle regole rigide rispetto alle loro controparti della zona euro, con le banche che spesso esigono depositi più alti e prodotti ipotecari dai tassi di interesse bloccati per almeno 10 anni. Un recente studio della BCE ha mostrato che i tedeschi avevano il più basso tasso di proprietà della casa nella zona euro, appena il 44 per cento, di gran lunga dietro nazioni come la Spagna, dove l'83 per cento possiede la propria casa.
Questa relativa mancanza di attività ha significato che i prestatori tedeschi spesso valutano i loro prestiti solo quando è stipulato il mutuo, mentre le banche degli altri paesi valutano il loro portafoglio più di frequente. Ora, secondo le nuove regole degli organi di vigilanza della zona euro, le banche dovranno valutare di nuovo i prestiti che non sono stati valutati in modo indipendente lo scorso anno. Ciò potrebbe portare ad una nuova valutazione generale dei mutui immobiliari tedeschi, cosa che i banchieri hanno fortemente osteggiato.
Secondo delle persone informate dei fatti, Deutsche Bank e Commerzbank, due dei più grandi istituti di credito ipotecario in Germania, non hanno presentato i loro portafogli residenziali alla BCE. L'esercito delle casse di risparmio del paese, le Sparkasse, domina il mercato dei mutui residenziali, ma tutte tranne una risultano troppo piccole per essere incluse nella revisione della BCE.
La BCE ha detto che non ci sarebbe stata alcuna esenzione sulle classi di asset, e che avrebbe concentrato la propria revisione su quelle che considera essere le aree più a rischio dei portafogli di ogni singola banca, compresi gli immobili commerciali. A Commerzbank, per esempio, è stato chiesto di sottoporre i suoi prestiti immobiliari commerciali alla BCE per la revisione della qualità dell'attivo, dicono gli addetti ai lavori.
La Bundesbank ha avvertito negli ultimi mesi che i prezzi degli immobili residenziali nelle grandi città della Germania potrebbero essere sopravvalutati almeno di un quarto, dato che gli investitori internazionali e i residenti vi si sono riversati, considerandoli beni rifugio. Ma dice anche che ancora non vede una minaccia alla stabilità finanziaria dagli aumenti dei prezzi. Gli economisti della Deutsche Bank hanno sostenuto che la proprietà immobiliare tedesca non è in zona bolla, perché l'aumento dei prezzi è stato modesto per gli standard internazionali.
Gli organi di vigilanza dell'eurozona nella giornata di martedì dovranno fornire maggiori dettagli sulla prossima fase dell'indagine, con i risultati della revisione e gli stress test di 128 banche di tutto il blocco della moneta unica che saranno pubblicati nel mese di ottobre".
Articolo scritto da Alice Ross pe ril Financial Times - che ingraziamo.  

http://ilnord.it

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