martedì 11 marzo 2014

FORTETO: LA COMUNITA’ DOVE PER DECENNI I BAMBINI SONO STATI ABUSATI. E MATTEO RENZI SOFFRE DI AMNESIA



  
di Gianni Lannes

Sulla mera carta dagli anni ‘70: comunità, cooperativa, fondazione. In realtà, un inferno in terra per i bambini - consegnati a questa struttura per decenni senza controlli dal Tribunale per i minorenni di Firenze - sistematicamente violentati. Un laboratorio sperimentale di maltrattamenti protetto dalla casta politica, da certa magistratura, con la tacita connivenza di medici e assistenti sociali. Un cancro del sistema di potere, non un caso di più singoli. L’attuale primo ministro ha negato l’evidenza. Un’amnesia?

«I ragazzi del comune non venivano e non vengono naturalmente affidati al Forteto, per noi la vicenda è meno di zero dal punto di vista amministrativo» ha detto testualmente Matteo Renzi  all’intervistatore Trincia della trasmissione tv Le Iene, andata in onda il 5 maggio 2013.  



La seguente interrogazione in seno al Consiglio comunale fiorentino non lascia alcun dubbio: 

«Oggetto: dichiarazioni Sindaco sulla nota vicenda del “Forteto”. Proponente: Francesco Torselli. Altri firmatari: Stefano Alessandri, Jacopo Cellai, Emanuele Roselli, Marco Semplici. Il sottoscritto Consigliere Comunale, Vista l’intervista del sindaco Matteo Renzi rilasciata alla trasmissione televisiva “Le Iene” trasmessa dal canale tv Italia 1 in data 5 maggio 2013; Preso atto della risposta in aula fornita dall’Assessore Saccardi nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 30.07.2012 in risposta all’interrogazione n. 813/2012 avente ad oggetto: Eventuali legami pregressi o in essere tra la Fondazione Il Forteto ed i sindaci, i membri delle giunte ed i consiglieri del Comune di Firenze INTERROGA IL SINDACO PER SAPERE 1. Se corrisponde a verità quanto detto dall’Assessore Saccardi nella seduta sopracitata, ovvero che nel 1995 sono state affidate due minori residenti nel Comune di Firenze alla Comunità Il Forteto, una delle quali oggi coinvolta nella nota vicenda giudiziaria; 2. In caso di risposta affermativa al punto 1), come mai il Sindaco Renzi ha dichiarato alle “Iene” che mai alcun minore è stato affidato alla Comunità il Forteto dal comune di Firenze; 3. In caso di risposta affermativa al punto 1), se il Comune di Firenze nella figura del Sindaco ha interesse di porgere le proprie scuse alle persone coinvolte nella nota vicenda giudiziaria a seguito di quanto dichiarato nella trasmissione suddetta; 4. I motivi per i quali non sia stato dato seguito agli impegni assunti sia dalla Giunta che dalle Commissioni competenti di approfondire, assieme al Tribunale dei Minori di Firenze, l’eventuale coinvolgimento del Comune di Firenze nel caso del “Forteto”. Francesco Torselli, Firenze, 9 maggio 2013».

I consiglieri comunali Francesco Torselli e Caterina Coralli, rispettivamente di Firenze e di Vicchio con una nota hanno smentito categoricamente l’attuale primo ministro Renzi: «non è vero ciò che ha riferito il Sindaco, ci sono fiorentini e fiorentine oggi maggiorenni che da ragazzi sono stati affidati dal tribunale dei minori di Firenze a Il Forteto e i servizi sociali della città non hanno fatto niente per tutelarli».

Torselli spiega: «Durante il consiglio comunale del 30 luglio dello scorso anno, rispondendo ad una mia precisa interrogazione - spiega Francesco Torselli - l'assessore alle politiche sociali del Comune di Firenze dichiarava che il Comune di Firenze aveva fatto il suo ultimo inserimento di due bambine, ai tempi minorenni, proprio al Forteto nel 1995, smentendo di fatto le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco a Le Iene. E lo stesso assessore precisava anche che una delle due bambine è oggi tra coloro che si sono costituite vittime delle violenze denunciate. L'ultima cosa che serve in questa drammatica vicenda è mostrare ancora una volta rappresentanti nelle Istituzioni pronti a mentire e a girare le spalle ai drammi delle vittime solo per tornaconto personale o superficialità. Renzi, provi semplicemente a chiedere scusa a nome suo, della politica e della città».

Matteo Renzi pochi giorni prima dell'arresto di Fiesoli nel 2011 aveva ospitato nel Salone dei Cinquecento lo stesso capo spirituale della comunità-setta. Nel servizio hanno anche letto una prefazione dell’onorevole Di Pietro, che poi si è negato per un'intervista, ad un libro dello stesso Fiesoli.

Il Forteto è una delle principali comunità toscane di cosiddetto “recupero” per minori disagiati. Nel 1975 inizia l'esperienza della comune del Forteto. A rivestire il ruolo di leader è Rodolfo Fiesoli, coadiuvato da Luigi Goffredi, l'ideologo. Il progetto si caratterizza subito per la proposta fondata sull'abolizione della famiglia basata sull'unione stabile tra un uomo e una donna, in nome di un'idea totalizzante di comunità improntata alla pratica omosessuale.

La cooperativa agricola il Forteto, fondata nel 1977 nell'azienda agricola di Bovecchio, comune di Barberino di Mugello (Firenze), negli ultimi mesi è stata al centro di una vicenda giudiziaria per abusi sessuali e maltrattamenti anche su minori e bambini presi in affido, costretti a lavori durissimi, punizioni corporali per futili motivi, abusi sessuali ed incentivi all'omosessualità; Rodolfo Fiesoli detto il "profeta" insieme al cofondatore Luigi Goffredi, si avvalevano di falsi titoli di studio come quello in Psicologia; nel 1985 furono processati e condannati ad una pena di reclusione per maltrattamenti aggravati ed atti di libidine nei confronti degli ospiti della comunità; nonostante questi gravissimi capi di imputazione, nel 1997 Fiesoli risultava ancora a capo della comunità e, fatto ancora più grave, il tribunale ha continuato ad affidare minori alla struttura, se ne contano almeno 60 fino al 2009.

Il Forteto fu oggetto, alla fine degli anni '70, di un'inchiesta penale in relazione ai suoi fondatori per atti di zoofilia e pedofilia commessi all'interno della cooperativa. Il 30 novembre 1978 Rodolfo Fiesoli viene arrestato su richiesta del giudice Carlo Casini che aveva aperto un procedimento per abusi sessuali nel Forteto. L’1 giugno 1979 Fiesoli lascia il carcere per tornare alla comune dove, lo stesso giorno, affidato dal tribunale dei minori, giunge il primo bambino down e il presidente del Tribunale, Giampaolo Meucci, afferma di non credere nell'indagine del giudice Casini e di ritenere Il Forteto una comunità accogliente e idonea. 

Nel 1982 la cooperativa acquista una proprietà di quasi 500 ettari a Dicomano (Firenze) e vi si trasferisce. L'azienda continuerà a prosperare per diventare attualmente un'azienda con un fatturato da 18 milioni di euro all'anno, con circa 130 occupati. Nel 1985 viene emessa la sentenza di condanna per Luigi Goffredi e Rodolfo Fiesoli. Il Fiesoli viene condannato a due anni di reclusione per maltrattamenti nei confronti di una ragazza a lui affidata, attidi libidine violenta e corruzione di minorenne; dalla sentenza emerge «istigazione da parte dei responsabili del Forteto alla rottura dei rapporti tra i bambini che erano loro affidati e i genitori biologici» e «una pratica diffusa di omosessualità». L'8 maggio 1985 viene respinto il ricorso in Cassazione avanzato dai due condannati: gli affidamenti di minori ai due e a persone interne alla comunità Il Forteto proseguono però senza soluzione di continuità.

Nel 1998 la Corte europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo riceve la richiesta di ricorso contro l'Italia, e in particolare contro l'operato del Tribunale dei minori di Firenze, da parte di due madri con doppia cittadinanza, italiana e belga, cui il Tribunale per i minorenni di Firenze aveva imposto di interrompere ogni relazione con i rispettivi figli, collocati presso la comunità Il forteto. Le donne, inoltre, denunciarono trattamenti violenti e inumani nei confronti dei minori, con una scolarizzazione pressoché inesistente.
Il 13 luglio 2000 la Corte ha condannato l'Italia, per l'affidamento alla comunità dei due bambini, a pagare una multa di 200 milioni di lire come risarcimento dei danni morali. Nella sentenza (caso Scozzari e Giunta contro Italia - ricorso n. 39221/98 et 41963/98), la Corte sottolinea come «la circostanza che nell'ambito dell'affidamento di bambini da parte dei pubblici poteri, due persone condannate, certamente venti anni prima, per maltrattamenti e abusi commessi su persone che a quell'epoca erano loro affidate all'interno della stessa comunità possano svolgere un ruolo tanto attivo suscita delle serie riserve»; nonostante ciò gli affidamenti di minori proseguono ancora.

Nel 2002 l'eurodeputata Cristiana Muscardini aveva presentato un'interrogazione alla Commissione europea chiedendo l'allontanamento immediato di tutti i minori presenti nella struttura e la cancellazione de Il forteto quale centro di riferimento per la commissione per l'infanzia. Tuttavia la Commissione incredibilmente si dichiarò non competente.
Il 20 dicembre 2011 Rodolfo Fiesoli viene arrestato con l'accusa di maltrattamenti e abusi su minorenni affidati all'interno della comunità.

Nel giugno 2012 il Consiglio regionale della Toscana attiva una commissione d'inchiesta sull'affidamento dei minori alla luce della vicenda il Forteto presieduta dal consigliere Stefano Mugnai. La Commissione chiude i suoi lavori nel gennaio 2013 con una relazione, licenziata all'unanimità, che attraverso numerose testimonianze dai contenuti drammaticamente univoci e concordanti ricostruisce, al pari di quanto rilevato dai magistrati nella loro attività inquirente, un quadro raccapricciante dove, si legge nella relazione stessa, «l'abuso era la prassi». Le pratiche abusanti rilevate dai commissari vanno dall'abuso fisico a quello sessuale, dall'impiego del lavoro dei minori a varie pratiche di coercizione fisica e mentale fino all'abuso psicoemotivo e affettivo, in particolare attraverso la rescissione dei legami con la famiglia d' origine.

Nella relazione finale della Commissione d'inchiesta sull'affidamento dei minori della Regione Toscana (15 gennaio 2013) vengono elencati i nominativi dei politici di livello locale e nazionale, nonché magistrati e professionisti, che, a vario titolo e con differenti modalità, sono passati presso la comunità del Forteto:

«politici, magistrati, avvocati, professionisti, oltre ai servizi istituzionali e sociali chiamati a vigilare e a tutelare l’integrità dell’affidamento ed il corretto percorso di formazione psichica e sociale del minore. Per fornire un’idea di massima del fenomeno tentiamo di ricostruire dalle testimonianze ascoltate un elenco dei personaggi che, a vario titolo e con differenti modalità, passano al Forteto109: Edoardo Bruno, Piero Fassino, Vittoria Franco, Francesca Chiavacci, Susanna Camusso, Rosi Bindi, Livia Turco, Antonio Di Pietro, Tina Anselmi, Claudio Martini, Riccardo Nencini, Paolo Cocchi, Michele Gesualdi (Presidente Provincia di Firenze), Stefano Tagliaferri (Presidente Comunità Montana del Mugello), Alessandro Bolognesi (Sindaco di Vicchio), Livio Zoli (Sindaco di San Godenzo e Londa), Rolando Mensi (Sindaco di Barberino di Mugello). E poi i magistrati del Tribunale per i Minorenni di Firenze, a cominciare dai presidenti che si sono succeduti (Francesco Scarcella, Piero Tony, Gianfranco Casciano), dal sostituto procuratore Andrea Sodi, i giudici Francesca Ceroni e Antonio Di Matteo e il giudice onorario Mario Santini. Frequenta Il Forteto Liliana Cecchi, allora presidente dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, ma anche molti medici tra cui Roberto Leonetti (responsabile dell’Unità funzionale Salute Mentale Infanzia-Adolescenza per la zona Mugello). Non mancano i professionisti: volti noti come i giornalisti Rai Betty Barsantini e Sandro Vannucci, ma anche avvocati come Elena Zazzeri, presidente della Camera Minorile di Firenze».

Dalla relazione della Commissione, emerge inoltre che la Comunità ha ottenuto, dal 1997 al 2010, contributi pubblici per più di 1 milione e 200 mila euro.
Il 17 aprile 2012, il consigliere comunale Francesco Torselli presenta un’interrogazione a Renzi:

«Oggetto: Presenza del Sig. Rodolfo Fiesoli al convegno “TEDxFirenze” svoltosi a Palazzo Vecchio. Il Sottoscritto Consigliere Comunale, Preso atto che in data 12.11.2011 si è svolto nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio un convegno intitolato “TEDxFirenze” organizzato su licenza dell’organizzazione americana no-profit “TED”, Preso atto della partecipazione di numerose eccellenze - affermatisi professionalmente negli anni in vari campi - dal cantautore Lorenzo Cherubini (Jovanotti) all’attrice Monica Guerritore, dal fisico nucleare Franco Cervelli all’imprenditore Marco Boglione; Considerato che all’iniziativa ha preso attivamente parte anche il Sindaco di Firenze, Matteo Renzi; Considerato che tra gli ospiti era presente, con la qualifica di “educatore”, il Sig. Rodolfo Fiesoli, fondatore de “Il Forteto”; Visto che il Sig. Rodolfo Fiesoli è stato condannato nel 1985 in via definitiva a due anni di carcere con l’accusa di aver commesso atti di libidine e maltrattamenti a danno degli ospiti della Cooperativa Agricola “Il Forteto”;Visto che nel 2000 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia al pagamento di una multa di 200.000.000 di Lire per aver affidato alla Cooperativa Agricola “Il Forteto” due bambini figli di italiani emigrati in Belgio i quali sarebbero stati educati secondo metodi non conformi alla Convenzione per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo;Visto che dal 2005 il Tribunale di Firenze ha deciso di non dare più in affidamento alcuna persona alla Cooperativa Agricola “Il Forteto”; Visto che il 19.12.2011 il Sig. Rodolfo Fiesoli è stato nuovamente arrestato con l’accusa di violenza sessuale e maltrattamenti ai danni dei ragazzi ospiti della Cooperativa Agricola “Il Forteto”; Visto che nel corso del convegno “TEDxFirenze” il Sig. Rodolfo Fiesoli ha più volte richiesto un aiuto per la sua comunità al Sindaco Matteo Renzi INTERROGA IL SINDACO PER SAPERE 1. Chi ha scelto di far partecipare al convegno “TEDxFirenze”, in qualità di eccellenza nel settore dell’educazione, il Sig. Rodolfo Fiesoli, fondatore della Cooperativa Agricola “Il Forteto”; 2. Se ha espresso all’organizzazione del convegno “TEDxFirenze” una propria opinione in merito alla partecipazione del Sig. Rodolfo Fiesoli; 3. Se ha ritenuto opportuno partecipare al convegno “TEDxFirenze” nonché concedere il prestigioso Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio ad un’iniziativa che annoverava il Sig. Rodolfo Fiesoli tra le eccellenze che hanno contribuito, così come specificato dalla mission dell’organizzazione, alla diffusione di “idee di valore”; 4. Se egli stesso reputa il Sig. Rodolfo Fiesoli un’eccellenza nel campo dell’educazione, nonché un importante diffusore di “idee di valore”; 5. Se ha concesso aiuti alla comunità “Il Forteto” e,  in caso affermativo, di che tipo».

Il 4 ottobre 2013 si è aperto a Firenze il processo che vede rinviati a giudizio, oltre allo stesso Fiesoli con capi di imputazione che vanno dai maltrattamenti agli abusi sessuali su minori, anche il suo braccio destro Luigi Goffredi e altri 21 membri della comunità (4 posizioni sono stralciate per vizi di forma e seguono iter giudiziario parallelo) con l'accusa di maltrattamenti. Il comune di Firenze, a differenza della regione Toscana non si è costituito parte civile.

In data 3 maggio 2013, l'europarlamentare Morganti ha chiesto tramite un'interrogazione l'intervento della Commissione europea sul caso Forteto «perché sembrerebbe che questa comunità degli orrori abbia ricevuto finanziamenti provenienti da Fondi europei, sia perché ci troviamo di fronte ad una palese violazione dei diritti dei minori previsti nella Carta dei diritti fondamentali dell'Ue».

Impressionante anche l'intervista a Piero Tony, attualmente capo della Procura di Prato e precedentemente il giudice minorile che aveva affidato numerosi minori alla comunità guidata dal "Profeta" Rodolfo Fiesoli, nonostante che questo avesse già subito una condanna passata in giudicato negli anni '80 e l'Italia fosse stata condannata dalla Corte di Strasburgo.

Il Procuratore Tony in precedenza aveva dichiarato "Ho il piacere di ricordare che ho cucinato per tutti al Forteto un risotto al nero di seppia. E' una delle cose di cui vado più orgoglioso. Mi levo il cappello davanti a Il Forteto". Oggi intervistato dalle Iene alla domanda "Ha sbagliato?" risponde «No». "Perchè ci mandavate i ragazzi?" Chiede Trincia de Le Iene. «Se in un paese c'è stato uno che è stato condannato, che fai togli tutto il paese?». E' la paradossale risposta del magistrato.

Proprio su Tony si era sollevato un polverone lo scorso 28 marzo quando, in seguito ad un'altra intervista rilasciata dal Procuratore, il consigliere Regionale Giovanni Donzelli aveva chiesto l'intervento del CSM per valutare i rapporti tra il giudice Tony e Il Forteto.

 Paolo bambagioni, il vice presidente della Commissione regionale di inchiesta, ha dichiarato:

«Al di là delle gravi responsabilità personali sulle quali si aprirà a breve il processo penale quello che lascia increduli è come sia stato possibile che il Tribunale dei Minori di Firenze abbia potuto continuare ad assegnare bambini in affidamento a famiglie che vivevano nella Comunità del Forteto quando i 2 principali responsabili della comunità erano già stati condannati per atti di violenza nel 1985. Altra grave responsabilità grava sui servizi sociali incaricati di seguire i minori durante il loro percorso di recupero all’interno di questa comunità. Nessuno si è reso conto di quello che succedeva in tutti questi anni, nessuno ha segnalato niente».



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