sabato 8 marzo 2014

Equitalia se la prende con l’Osteria senza oste dove mangi lasciando un obolo. 62mila euro di multa

Equitalia se la prende con l'Osteria senza oste dove mangi lasciando un obolo. 62mila euro di multa
Si entra, si beve, si mangia qualcosa servendosi da soli perché manca l'oste. Non c'è un preziario e sta agli ospiti, se lo ritengono, versare un obolo per quello che consumano nell' 'Osteria senza oste', una stanza di 10 mq di un rustico disabitato sulle colline del Cartizze, che l'Ufficio delle Entrate di Montebelluna ha multato di 62mila euro.
Equitalia multa l’Osteria senza oste dove mangi versando un obolo.
Quanto vale un obolo volontario in termini fiscali? Difficile quantificarlo, ma non per il personale di Equitaliache ha preso di mira una storica e quasi leggendaria osteria di Santo Stefano di Valdobbiadene, pochi sanno di preciso dove si trovi, un casale perduto tra le colline del Cartizze, terra di prosecco.

I controllori del fisco hanno preso a parametro gli incassi di un locale "simile" nel trevigiano – che in realtà non esiste – e hanno fatto il "conto", dando anche una partita Iva e una ragione sociale, anche se lì c'è una casa privata.
L'osteria senza oste è un must per il territorio, nata dall'idea di un imprenditore della zona che ha comperato a Santo Stefano di Valdobbiadene un piccolo rustico che s'affaccia sulle vigne del Cartizze, aprendola ad amici per una fetta di salame e un buon bicchiere di "bollicine" Docg.
"Lasciavo qualche bottiglia di vino per gli amici - dice l'imprenditore all'Ansa che ogni tanto si reca in incognito nella casa -, che si lamentavano quando non mi trovavano". Poi col passaparola sono arrivati gli amici degli amici e molta altra gente, anche da fuori provincia.
''Mi capita spesso di trovare della gente che, non riconoscendomi, si ferma a spiegarmi il meccanismo della consumazione con offerta libera. Non è immaginabile a livello imprenditoriale''.
La porta è sempre aperta e chi vi entra trova sempre prosecco e salumi. Quello che manca è l'oste, perché la taverna è aperta a tutti, e il conto ognuno lo fa da sé. Prima di uscire si lascia qualche euro nella cassetta, che qualche volta è stata svuotata dei pochi spiccioli tavolo. La particolarità é proprio questa: l'offerta è lasciata all'onestà degli avventori.
Tuttavia per il Fisco questa è un'attività "in nero" e pertanto è stata stimata un'evasione pari
http://www.articolotre.com/2014/03/equitalia-se-la-prende-con-losteria-senza-oste-dove-mangi-lasciando-un-obolo-62mila-euro-di-multa/260223 a 62mila euro.

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