martedì 25 marzo 2014

Caso Moro, un ex poliziotto rivela: “I servizi segreti hanno coperto le Brigate Rosse in via Fani”

Da allora solo menzogne, depistaggi e verità inconfessabili che hanno solo gettato ombre sulle nostre istituzioni e sugli indiretti coinvolgimenti di altri paesi, in una vicenda che farà sempre parlare di se anche a distanza ormai di interi decenni.
A via Fani – stando alla lettera ricevuta dall’ex poliziotto Enrico Rossi – uno dei passeggeri della Honda, con cui fu bloccato il traffico nei minuti immediatamente successivi al rapimento dello statista democristiano ha rivelato, attraverso una lettera fatta pervenire poco tempo prima che morisse, che c’era l’ordine ben preciso impartito ai servizi segreti di “coprire” le Brigate Rosse, per garantire loro una comoda e tranquilla fuga.
L’ispettore Rossi ha ricevuto quella lettera solo nel 2011, e nonostante abbia fatto in questi anni delle pressioni affinché anche potesse verificare anche il collegamento di questa pagina vergognosa e squallida della storia di questa repubblichetta delle banane con l’inchiesta su Gladio (che nel frattempo è andata avanti su un binario parallelo), alla fine dopo tante tensioni e’ costretto a gettare la spugna e ad andare in pensione.
Si apre dunque un nuovo, ennesimo ed inquietante scenario su una vicenda sulla quale avremmo il diritto di sapere non solo e non tanto cosa è davvero successo quella mattina, ma anche e sopratutto di sapere chi ha agito da dietro le quinte. 
Il coinvolgimento dei servizi segreti in questa storia e’ un qualcosa di una gravità assoluta ed inaudita, perché il loro compito e’ quello di proteggerci! E non certo di proteggere dei criminali e dei terroristi, magari con il placet di istituzioni ed altri soggetti che avevano interesse a far fuori Moro per sporchi e schifosi giochi di potere!
Franco Svevo
http://www.signoraggio.it/

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