mercoledì 15 gennaio 2014

Crisi: il 43% degli italiani mangia pane raffermo

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Lo denuncia un’inchiesta di Coldiretti Roma – Economia di guerra per oltre il 40% degli italiani, che mangiano pane raffermo. Sono gli effetti della crisi prolungata.
Piu’ di quattro italiani su dieci, pari al 42%, hanno mangiato il pane avanzato dal giorno prima, con una crescente e positiva tendenza che fa segnare nel 2013 il record nel taglio agli sprechi alimentari dall’inizio della crisi. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’ sugli effetti della crisi sugli sprechi a tavola, dalla quale si evidenzia che l’attenzione per il pane e’ solo la punta dell’iceberg di un profondo cambiamento favorito dalle difficolta’ economiche. “Appena una minoranza del 2 per cento – sottolinea la Coldiretti – butta il pane superfluo ma diverse sono le tecniche utilizzate per evitare quello che una volta veniva considerato un vero sacrilegio”.

“Il 44% degli italiani surgela il pane, il 43% lo grattugia, il 22% lo da’ da mangiare agli animali mentre nel 5% delle famiglie il pane non avanza mai”. “Sono ben il 24 per cento gli italiani che – precisa la Coldiretti – utilizzano il pane raffermo per la preparazione di particolari ricette che vengono spesso dalla tradizione contadina”. “In generale – continua la Coldiretti – piu’ di sette italiani su dieci (73%) hanno tagliato gli sprechi a tavola nel 2013, con il 45% che li ha ridotti mentre il 28% li ha addirittura annullati, in aumento di quattro punti percentuali rispetto all’anno precedente”. “Una percentuale del 26% – precisa Coldiretti – non ha cambiato il proprio comportamento, ma nessuno ha dichiarato di averli aumentati”. “Il contenimento degli sprechi – sottolinea la Coldiretti – e’ forse l’unico aspetto positivo della crisi in una situazione in cui ogni persona in Italia ha comunque buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l’anno”.
Tra chi ha tagliato nel 2013 gli sprechi, rileva ancora la Coldiretti, “l’80% fa la spesa in modo piu’ oculato magari nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica dove i prodotti sono piu’ freschi e durano di piu’. Il 37% guarda con piu’ attenzione alla data di scadenza e il 26% riduce le dosi acquistate, ma sono il 56% quelli che riutilizzano quello che avanza. Sulle tavole degli italiani tornano dunque i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia”.
“Ricette che non sono solo un’ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo un’usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come – continua la Coldiretti – la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al Sud la frittata di pasta”. “I piatti antispreco – prosegue ancora – sono tanti, basta solo un po’ di estro e si possono preparare delle ottime polpette recuperando della carne macinata avanzata semplicemente aggiungendo uova, pane duro e formaggio oppure la frittata di pasta per riutilizzare gli spaghetti del giorno prima e ancora la pizza rustica per consumare le verdure avanzate avvolgendole in una croccante sfoglia”.
“Se avanza del pane, invece, si puo’ optare per la piu’ classica panzanella aggiungendo semplici ingredienti, sempre presenti in ogni casa, come pomodoro, olio e sale per arrivare alla piu’ tradizionale ribollita che utilizza cibi poveri come fagioli, cavoli, carote, zucchine, pomodori e bietole gia’ cotte da unire al pane raffermo. Ma anche la frutta – conclude la Coldiretti – puo’ essere facilmente recuperata se caramellata, cotta per diventare marmellata o semplicemente in macedonia”.
http://italian.irib.ir/notizie/economia/item/152137-crisi-il-43-degli-italiani-mangia-pane-raffermo

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