giovedì 5 dicembre 2013

Papa Francesco e la T-shirt no fracking

El papa, sosteniendo la camiseta, junto al diputado y senador electo por UNEN, Fernando 'Pino' Solanas (d).
Qualche giorno fa, il papa si e’ fatto fotografare con una T shirt no fracking in mano. Il mio pensiero e’ andato subito ai vescovi di Basilicata che in 20 anni di trivelle non sono riusciti a dire una parola che sia una a favore dell’ambiente e contro le trivelle,  a favore dei lucani e contro i petrolieri. Questi vescovi, secondo me, hanno molto, troppo da farsi perdonare e, sempre secondo me, non incarnano neanche lontanissimamente i principi veri del cattolicesimo. Il cattolicesimo e’ per i deboli, per quelli che una voce non ce l’hanno, e’ per le cose giuste a prescindere dai poteri forti. Non e’ per le scenografie, non e’ per la paura di sporcarsi le mani, di esporsi, di prendere posizioni.
Angelo Superbo, vescovo di Potenza, lei ha qualche commento in merito a questa foto del papa contro il fracking? Vuole farsela pure lei una foto contro le trivelle in Basilicata?
Stessa domanda per Vincenzo Orofino,  Giovanni Ricchiuti, Gianfranco Todisco, Salvatore Ligorio, tutti vescovi muti, secondo me inutili e senza spina dorsale che invece che guidare il popolo si nascondono nei loro palazzi.
A che serve una chiesa cosi?

Anche qui, la classe non e’ acqua.
Nel loro incontro Solanas ed il papa hanno discusso di ambiente e dei “delitti ambientali”, in particolare dell’accordo fra la Chevron e l’Argentina che secondo Solanas rappresenta “il maggior disastro ambientale in Amazzonia”.
Solanas ha poi dichiarato che il Papa sta lavorando ad una nuova enciclica sull’ambiente e che e’ necessario un intenso e profondo dialogo sui danni ambientali che occorrono in tutto il mondo, da petrolio e dall’ingordigia umana.
Chissa’ cosa diranno i vescovi di Basilicata.
Probabilmente niente.

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