martedì 3 dicembre 2013

Artico, le trivellazioni per petrolio e gas coprono il 60% dell’habitat dei cetacei


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Un nuovo rapporto del Wwf chiede una migliore protezione di queste zone dalle esplorazioni e dalle trivellazioni di gas e petrolio
Mentre le trivellazioni di petrolio e gas si fanno largo nell’Artico che si sta sciogliendo, si teme sempre di più l’impatto di queste attività sui cetacei e sulle popolazioni inuit e degli altri popoli autoctoni che vivono nella regione e che a questi animali danno la caccia.
Il Wwf, avvalendosi di esperti di cetacei artici, ha messo insieme i dati su dove vivono e passano il loro tempo balene, beluga e narvali, in particolare durante i mesi estivi. Peter Ewins, il principale autore del documento e noto specialista di balene del Wwf, spiega che «Il 60% degli attuali habitat di questi cetacei si sovrappone ad aree con interessi e trasporti petroliferi e gasieri. Questo documento sta veramente cercando di aumentare la consapevolezza di ciò che sta per succedere. Il petrolio ed il gas sono rischiosi, sono un bene per l’economia, ma sono un male per i cetacei. Dobbiamo pianificare con saggezza».

I cetacei che durante la loro evoluzione si sono adattati ai mari ghiacciati sono già stressati dai cambiamenti climatici nell’Artico. Ewins sottolinea che il global warming, sciogliendo i ghiacci marini, «Sta permettendo alle orche di entrare  nel loro territorio, dove predano i cetacei e le fonti alimentari di questi  animali. Inoltre ora hanno l’industria sulla soglia di casa. A causa della minaccia di fuoriuscite di petrolio, è abbastanza chiaro che ci sono maggiori rischi associati al petrolio ed al gas in queste aree. Non siamo contrari allo sviluppo economico, ma bisogna pianificarlo completamente, in modo da non fare l’attività sbagliata al momento e nel luogo sbagliati».
Fonte: http://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/artico-le-trivellazioni-per-petrolio-e-gas-coprono-il-60-dellhabitat-dei-cetacei/

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