martedì 26 novembre 2013

LO STRANO CASO DEI 740 ITALIANI

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Sarà colpa della crisi, ma anno dopo anno, le dichiarazioni dei redditi degli imprenditori risultano sempre più basse, al punto che quelle dei loro dipendenti risultano più alte. Non è la prima volta che dati simili vengono alla luce, ma destano sempre grande sorpresa: secondo un’analisi svolta dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia, nel 2012 (anno d’imposta 2011) i lavoratori dipendenti hanno dichiarato rediti superiori agli imprenditori. Tra le due categorie una differenza di poche centinaia di euro, interpretabile però in svariati modi. L’analisi svolta sui dati raccolti dal Fisco parla chiaro: chi ha un reddito con lavoro dipendente (oltre 20 milioni di persone in Italia) dichiara di più di chi ha un reddito d’impresa (1,5 milioni di contribuenti).
Con precisione, i dipendenti – nelle dichiarazioni 2012, relative dunque all’anno d’imposta 2011 – hanno dichiarato un reddito medio pari a 20.680 euro, contro i 20.469 euro medi degli imprenditori. Il dato, preso nella sua semplicita’, puo’ sorprendere e stupire, l’interpretazione però è bene che non sia immediata. Se da un lato, infatti, e’ facile pensare al fenomeno dell’evasione fiscale, quasi impossibile per i lavoratori dipendenti e assai piu’ agevole per autonomi, imprenditori e professionisti, dall’altro i numeri possono essere letti come una spia della sofferenza che sta attraversando il tessuto economico del nostro Paese. Nel contesto odierno, per esempio, finiscono per ingrossare il numero delle partite Iva anche lavoratori che vedono nel lavoro autonomo l’ultima possibilità di sbarcare il lunario. Per questi, costi fissi e pressione fiscale rappresentano spesso ostacoli quasi insormontabili e, visti dalla loro visuale, i numeri resi noti dal ministero non hanno nulla di stupefacente.
Fonte: Corriere della sera
Ercole

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