venerdì 8 novembre 2013

I "sosia" della Terra nella Via Lattea sono più del previsto


In primo piano, il pianeta esterno al sistema solare Kepler-62f con la sua stella
tratto da: http://www.repubblica.it/
04 novembre 2013
La scoperta degli astronomi californiani: il 22% degli astri somiglianti al Sole potrebbe accogliere un mondo affine a quello in cui viviamo noi. Potenzialmente in grado di custodire vita
"FRATELLI" della Terra. Pianeti simili al nostro, con tanto di atmosfera e acqua. Nella Via Lattea una stella su cinque ne ospiterebbe uno. Li chiamano 'sosia' del nostro pianeta, e stando alle ultime scoperte pare siano più comuni del previsto. Al punto che il 22% delle stelle paragonabili al Sole potrebbe ospitare un mondo simile a quello in cui viviamo noi. Alcune stelle di questo tipo potrebbero essere così vicine da essere visibili a occhio nudo.


La scoperta, pubblicata sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas), si deve al gruppo coordinato dall'astronomo Geoffrey Marcy, dell'università della California, a Berkeley. I ricercatori hanno analizzato tutti i dati raccolti in quattro anni dal telescopio Kepler della Nasa, che però è divenuto inutilizzabile lo scorso maggio a causa di un guasto al sistema di puntamento. Tuttavia, anche dopo l'uscita di scena del telescopio, i numerosissimi dati prodotti da Kepler hanno continuato a fornire risultati: due pianeti 'sosia' della Terra, infatti, erano già stati individuati lo scorso aprile, ma ora le informazioni più recenti indicano che una stella su cinque di quelle finora scoperte essere simili al Sole abbia un pianeta delle dimensioni della Terra e con una temperatura superficiale favorevole all'acqua allo stato liquido e alla vita. Secondo i ricercatori la stella più vicina che abbia un pianeta simile alla Terra si trova probabilmente a soli 12 anni luce di distanza e può essere vista ad occhio nudo.

Per gli esperti, sapere che una stella su cinque ospita un pianeta simile al nostro è scoperta davvero importante per programmare nuove missioni e per progettare i futuri telescopi che avranno l'obiettivo di osservare in modo diretto i mondi potenzialmente in grado di ospitare la vita.


Lanciato nel 2009, Kepler aveva l'obiettivo di cercare pianeti simili alla Terra mentre transitavano davanti alla loro stella. Tra le 150.000 stelle osservate in quattro anni nella costellazione del Cigno, sono stati individuati oltre 3.000 candidati pianeti. Molti di questi sono ben più grandi della Terra, quasi tutti giganti gassosi come Giove. Ora i ricercatori hanno analizzato tutti i transiti osservati da Kepler intorno a stelle simili al Sole con un algoritmo progettato dagli stessi autori scoprendo che i pianeti rocciosi come la Terra nell'universo potrebbero essere persino più numerosi dei giganti gassosi.

"L'obiettivo principale di Kepler  -  ha sottolineato Marcy - è stato quello di rispondere alla domanda: quando si guarda il cielo stellato quanti astri possono ospitare pianeti simili alla Terra, potenzialmente in grado di ospitare acqua liquida e la vita?". Fino ad ora, ha aggiunto, "nessuno ha potuto rispondere a questa domanda e calcolare esattamente quanti siano i pianeti potenzialmente abitabili attorno a stelle simili al Sole nella nostra galassia".

Nessun commento:

Posta un commento