Di Stefano Di Francesco
Basta! Non se ne può più!
L’ultimo DEF del Settembre 2013 merita di essere letto (sono 100 paginette che vanno via veloci) al fine di poter comprendere come mai e poi mai usciremo da questa depressione con simili figuri al Governo.
La vera chicca del documento è la tabella che riporta le previsioni fino al 2017 del debito, PIL, Avanzo Primario ed altri indicatori di finanza pubblica.
Sulla base di detta Tavola possiamo procedere allo studio del famoso “ Effetto Saccomanni” che recita come segue: laddove ricorrano le condizioni per poter scrivere una serie di dati di finanza a casaccio, è prassi inserire aumenti del reddito (PIL ) a fronte di diminuzioni del debito al fine di rendere credibile una qualsiasi previsione di bilancio, salvo poi, nel futuro, rimodulare i dati secondo le esigenze del Governo ( tanto i numeri sono messi sempre a caso)”.
Non lo avete mai studiato, vero? …invece è importante conoscerlo specialmente oggi.
Dunque: partiamo dall’analisi del dato che evidenzia come nonostante tutto quanto occorso di negativo al Paese, ancora i nostri eroi non han capito niente della crisi attuale e di cosa e quale sia la chiave per la ripresa e la crescita. Gli interessi sul debito sono la variabile chiave di tutto!! Vanno portati all’1%!!!
Pagare il 5% l’anno su 2000 miliardi significa spendere 100 miliardi l’anno e trasferirli al sistema bancario che al 90% detiene il debito italiano: in cinque anni, dal 2013 al 2017, i cittadini italiani pagheranno attraverso le tasse la bellezza di 450 miliardi di euro al sistema bancario!!
Pensateci un momento: quante cose si potrebbero fare con una cifra del genere? Quanto sarebbe importante poter disporre di risorse per tagliare le tasse ai lavoratori ed alle imprese? E invece no! Si preferisce ingrassare la rendita bancaria parassitaria.
Posto dunque che ancora una volta ci troviamo a fare i conti con gente che non fa l’interesse dello Stato e dei cittadini, ma quello della grande finanza o come la definiva il Prof. Auriti, della “Grande Usura”, diamo un rapido sguardo alle altre voci della tabella del DEF.
Le prime tre righe sono illuminanti e rispondono alla domanda del perché aumenta in modo incontrollabile il debito pubblico. Infatti a fronte di un Avanzo Primario cumulato per gli anni 2013/2017 del 17.4% si sosterranno spese per interessi sul debito del 26.6%, da cui avremo che il debito salirà solo per questo motivo del 10%!!
Tuttavia, nella Tabella si noterà come il rapporto debito/PIL sia previsto in progressivo graduale ridimensionamento: ma come? Se in 5 anni solo per effetto dell’indebitamento netto salirà del 10%, come si fa a scrivere che scenderà addirittura del 10%?
Questo è l’”Effetto Saccomanni”, ovvero come scrivere numeri a capocchia da qui all’eternità!
In realtà, il bravo Ministro ci fa sapere che il rapporto debito/PIL si ridurrà a ragione di una impetuosa, incontenibile,fantastica,eccezionale crescita del PIL nel periodo 2013/2017 di ben 230 miliardi, ovvero un incremento del 14.7%!!!
Perfetto!! Meraviglioso! Che risultato eccezionale. La crisi è finita.
Sono dei pagliacci in giacca e cravatta, altro che statisti e professori!!
Per quanto tempo ancora dovremo tollerare simili incantatori di serpenti al timone del Paese, fedeli all’Euro più che alla Repubblica, succubi dell’Europa e dei suoi perversi indirizzi, garanti del sistema bancario e finanziario globale?!
Fonte: ioamolitalia.it
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